Dal terremoto all’argento olimpico, la storia incredibile della famiglia di Silvana Stanco
Papà Donato fu costretto a lasciare Sturno in Irpinia dopo il sisma prima che lei nascesse, lei voleva fare la ginnasta ma ha fatto centro distruggendo piattelli. E ora si regalerà un concerto di Taylor Swift
All’inizio di questa storia c’è una paura terribile, quella che la famiglia di Silvana Stanco provò nel 1980: terremoto dell’Irpinia, papà Donato decide che per avere un futuro doveva lasciare Sturno, in provincia di Avellino. Si trasferisce in Svizzera, dove la tiratrice che ha appena vinto la medaglia d’argento nel tiro a volo, specialità fossa olimpica, nasce nel 1993, a Zurigo.
Oggi che al collo c’è una medaglia d’argento così a lungo inseguita (la Stanco aveva già ottenuto la carta per l’Italia a Rio, ma le fu preferita la campionessa in carica Jessica Rossi, poi ha partecipato ai Giochi di Tokyo arrivando quinta), l’album delle foto di famiglia scorre all’indietro e testimonia una volta di più come dietro i volti sorridenti dei nostri azzurri che salgono su un podio spesso ci sono storie di sofferenza individuali e collettive.
Anche Silvana si è costruita nel tempo come ha saputo fare suo padre dopo il terremoto. Lei che si sente mezza svizzera, la nazionalità della madre, che studia pianoforte da autodidatta e che ora forse si potrà regalare quel concerto di Taylor Swift, della quale è fan sfegatata, al quale ha dovuto rinunciare nelle settimane scorse perché era troppo vicino alle Olimpiadi ed era necessario rimanere concentrata.
Aveva iniziato con la ginnastica, è arrivata al tiro a volo tutto sommato abbastanza tardi, a 15 anni, anche se con un Pellielo che a 53 anni ha appena disputato la sua ottava olimpiade è lei la prima a non porsi scadenze di carriera. Di sicuro ha la testa dura: la prima volta che partecipò ad una gara, c’era anche papà e i due nomi Stanco occuparono le due posizioni opposta in classifica: papà la vinse, lei fece 0 su 64 piattelli. Ma invece che arrendersi, ci mise una determinazione ancora maggiore, e oggi raccoglie i frutti della sua testardaggine.
Mentre Jessica Rossi non riusciva ad entrare tra le sei finaliste, la Stanco iniziava l’ultima volata a sei con qualche incertezza ma poi iniziava una inesorabile rimonta a suon di piattelli mandati in frantumi. Davanti a lei soltanto la storia: la prima medaglia d’oro mai vinta dal Guatemala porta la firma di Ruano Oliva, 45 piattelli su 50 in finale, 5 più della Stanco che ha preceduto l’australiana Penny Smith. E mentre abbracciava la sorella Cristina, arrivata a Chateauroux per sostenerla, la nostra campionessa si scioglieva in lacrime: “Provo un'emozione indescrivibile, non so che dire, solo che ero piena di stimoli. Ci ho sempre creduto, per arrivare fin qui ho lavorato tanto e adesso è bellissimo. La Ruano Oliva? Oggi era imbattibile, ha sparato benissimo”.
Continua a leggere tutte le notizie di sport su