Il rito del selfie sul podio, una ‘fatica’ imposta al bronzo: e gli atleti vendono già i cellulari olimpici

Fino a Parigi 2024 i medagliati non potevano scattarsi foto nel corso della premiazione, ora invece è previsto con tanto di ‘sponsor tecnico’

di PAOLO GRILLI -
31 luglio 2024
Il podio del fioretto maschile: è il vincitore del bronzo, l'americano Nick Itkin, a scattare il selfie inquadrando anche Filippo Macchi (argento) e Cheung Ka Long di Hong Kong, oro

Il podio del fioretto maschile: è il vincitore del bronzo, l'americano Nick Itkin, a scattare il selfie inquadrando anche Filippo Macchi (argento) e Cheung Ka Long di Hong Kong, oro

Parigi, 2024 – Elemento ormai fondante e irrinunciabile della nostra quotidianità, il selfie non dovrebbe fare in alcun modo notizia. Vederlo però sistematicamente effettuato sul podio olimpico, però, rappresenta una novità che colpisce. Anche perché, fino a Tokyo 2020, neppure si potevano scattare foto nei momenti sacri delle premiazioni, tra medaglie e inni. Ma il mondo cambia alla velocità della luce, e in fondo l’immagine creata dagli stessi atleti che hanno appena coronato il sogno di una celebrazione a cinque cerchi non fa che aggiungersi a quelle dei fotografi appostati a pochi metri, pronti a immortalare i terzetti d’eccellenza delle varie gare. E’ ormai un protocollo, con un nome: il ‘Victory Selfie’. Il vincitore del bronzo, quasi senza eccezione, al termine del proprio inno viene dotato di uno smartphone da un addetto dell’organizzazione ed è poi deputato a inquadrare se stesso e gli altri due che lo hanno preceduto. Per poi riconsegnare il device allo stesso membro dell’organizzazione, che scaricherà l’immagine su Athlete365, l’app riservata a chi prende parte alle competizioni. Che la foto sia riuscita o meno, poco importa: ha fatto sorridere l’imbarazzo di Van Aert che dopo la crono non rusciva a scattare non avendo familiarità con il telefono appena messogli in mano. L’importante è però che si veda distintamente in tv il modello di cellulare ‘dorato’ e pieghevole utilizzato per questo rito secondario di Parigi. Nello specifico, il Samsung Galaxy Z Flip 6.  Come detto, nulla di anomalo: del resto, l’Olimpiade vive anche del corposissimo contributo degli sponsor tecnici, e la telefonia è parte integrante del nostro vivere, così come i social. Ma ogni storia ha i propri risvolti più prosaici. E si scopre che ormai diversi atleti – perché a ciascun partecipante ai Giochi è stato regalato un esemplare speciale del telefono – hanno già messo in vendita su eBay il cellulare ricevuto, ovviamente a un prezzo superiore a quello di listino, che sarebbe di circa 1.300 euro. Certo, le medaglie non fruttano molto e l’esperienza dei Giochi qualche riscontro a livello economico deve pur darlo, avranno pensato certi atleti. Specialmente quelli che hanno partecipato senza nemmeno intravederlo, il podio. Ma in linea di massima, ogni minimo gadget di un’esperienza unica dovrebbe rappresentare un tesoro. Ora non più: quel magnifico smartphone, magari, fra tre anni, non avrà lo stesso appeal. Meglio venderlo subito, magari verrà un’altra Olimpiade per fare altri selfie.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su