La storia del medagliere olimpico: quale nazione ha vinto di più ai Giochi? E l’Italia?

La storia completa: dalle prime Olimpiadi di Atene 1896 fino all’ultima edizione di Tokyo 2020

26 luglio 2024

Il medagliere olimpico è un punto di riferimento cruciale per comprendere la storia e l'evoluzione delle Olimpiadi moderne. Con il debutto dei Giochi Olimpici moderni nel 1896 ad Atene, il medagliere ha registrato le prestazioni straordinarie degli atleti di tutto il mondo, riflettendo l'andamento sportivo delle nazioni partecipanti. Al vertice del medagliere storico troviamo gli Stati Uniti, con un impressionante totale di 2.641 medaglie, di cui 1.063 d'oro, ottenute in 28 presenze ai Giochi Olimpici estivi.

Marino Vigna, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Roma 1960 nell'inseguimento a squadre
Marino Vigna, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Roma 1960 nell'inseguimento a squadre

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Segue l'Unione Sovietica (1952-1988) con 1.010 medaglie, dimostrando il suo dominio sportivo nel periodo della Guerra Fredda. La Gran Bretagna, che ha partecipato a tutte le edizioni dei Giochi, si colloca al terzo posto con 910 medaglie.

La Cina, nonostante la sua partecipazione relativamente recente iniziata nell’edizione del 1952, ma poi ripresa nel 1984 si posiziona quarta con 634 medaglie, mostrando una crescita impressionante nel panorama olimpico. L’Italia e la Francia, con 28 e 29 partecipazioni, hanno accumulato rispettivamente 764 e 618 medaglie, con alcune discrepanze nelle registrazioni delle medaglie d'oro risalenti ai Giochi di Parigi del 1900. La Germania, con 17 presenze, ha ottenuto 651 medaglie, mentre l'Ungheria mantiene una presenza storica significativa con ben 511 medaglie.

Il Giappone, che ha partecipato a 23 edizioni dei Giochi, si trova dunque al 9º posto con 497 medaglie, mentre al 10º è classificata l’Australia con 543, sotto i nipponici solamente per il numero inferiore di medaglie d’oro conquistate.

Nel medagliere, con più di 400 medaglie, si trovano anche la Repubblica Democratica Tedesca e la Russia, rispettivamente con 5 e 6 partecipazioni olimpiche.

Gli atleti di Svezia, Finlandia, Olanda, Corea del Sud e Romania hanno anche loro lasciato un segno importante con più di 300 medaglie nei loro rispettivi palmarès. Cuba, Polonia e Canada sono altre nazioni con una lunga tradizione olimpica, contribuendo ciascuna con centinaia di medaglie al medagliere storico.

La Norvegia, pur avendo un totale più modesto di 158 medaglie, è nota per la sua eccezionale performance negli sport invernali. La Repubblica Federale Tedesca e la Bulgaria, con rispettivamente 204 e 224 medaglie, hanno dimostrato la loro competenza in vari sport. Anche nazioni come la Svizzera, la Nuova Zelanda, e la Danimarca hanno fatto la loro parte con numerosi successi olimpici.

La Cecoslovacchia, partecipante fino al 1992, ha lasciato un'eredità di 143 medaglie, mentre la Spagna e il Belgio, 167 e 159, continuano a costruire il loro medagliere con prestazioni significative. Una menzione speciale va alla Squadra Unificata (EUN) che, pur partecipando solo nel 1992 dopo il crollo dell’URSS, ha accumulato 112 medaglie, un risultato notevole per una singola edizione.

Questo quadro generale celebra l'eccellenza atletica delle nazioni, ma riflette anche i cambiamenti geopolitici e le trasformazioni globali attraverso lo sport e il suo spirito olimpico.

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