Nathalie Moellhausen in pedana oltre il tumore: finisce la gara nonostante un malore, poi l’operazione
Moelhausen ha doppia cittadinanza: è brasiliana, ma è nata a Milano dove ha mosso i primi passi sportivi. Ha preso parte ai Giochi anche se da giorni è ricoverata per un tumore al coccige
Parigi, 29 luglio 2024 – Ogni atleta che arriva ai Giochi Olimpici lo fa grazie a risultati e ranking, in virtù di un percorso lungo e spesso non proprio lineare ben lontano da quello che si vede in tv, o nel caso di Nathalie Moellhausen, spadista, in pedana. La brasiliana, atleta classe 1985 con cittadinanza anche italiana, ha preso parte, seppur fugacemente alla sua terza edizione dei Giochi Olimpici (nel curriculum pure due titoli mondiali, uno con l'Italia nel 2019). Moellhausen, pur di non rinunciare a quella che è la sua ultima edizione delle Olimpiadi, ha fatto di tutto per esserci e per poter fare qualche stoccata. La schermitrice, ricoverata da giorni per un tumore benigno al coccige, scoperto a febbraio, è tornata in gara e poi oggi è stata operata. In barba al dolore, ha indossato la maschera e ha sfidato la canadese Ruien Xiao, che si è poi imposta per 15 a 11. Durante l’incontro ha avuto un malore: subito soccorsa, si è accasciata e dopo l’intervento dei medici ha ripreso e concluso l’incontro. Non poteva che fare altrimenti, non solo per l’importanza dell’evento ma anche perché Parigi è la città dove da anni vive e coltiva la passione per l’arte. È riuscita così a salutare il suo pubblico e a fare qualche assalto nella suggestiva cornice del Grand Palais. Tempo fa in un’intervista a Olympics, Moelhausen che spesso ha fatto dei suoi allenamenti delle vere e proprie sessioni di danza ha dichiarato: “Per ma la scherma è un forma d’arte, la mia terapia, la mia lezione di vita”. Non ci sono infatti solo le medaglie, ma anche la dedizione, la passione e i sacrifici. La sua, così si candida già, a pochi giorni dall’inizio di Parigi 204, ad essere una delle storie olimpiche di questa edizione e non solo. Nathalie Moelhausen non poteva non esserci a Parigi che è un po’ la sua città, come non ha potuto far a meno di gareggiare, un anno fa ai Mondiali di Milano 2023 (sua ultima edizione). La spadista è letteralmente cittadina del mondo, nata a Milano, dal 2012 ha iniziato a fare scherma a 5 anni, nello storico circolo della spada di Edoardo Mangiarotti. Il capoluogo lombardo per anni è stato “casa”. È lì che è cresciuta la brasiliana, figlia di un diplomatico italo-tedesco Philippe e della stilista italo - brasiliana Valeria Felini Proprio all’arte si è appassionata grazie alla nonna, con il nonno paterno che era invece console della Germania nazista e un bisnonno fuggito da Smirne a causa della Guerra Balcanica del 1912.
Stimolata da varie culture e da una famiglia non comune tra gare e competizioni ha trovato il tempo di fare la direttrice artistica dei Mondiali di Parigi 2010 e in un periodo di pausa dalla pedana ha voluto pure il ruolo di regista dell’evento di Gala per i 100 anni della Federazione Internazionale di scherma. Nel 2013, 2018 e dopo Tokyo nel 2021, si è presa delle pause dallo sport, dedicandosi a quelle che da oggi non solo saranno passioni ma rappresenteranno il futuro fuori dalle pedane.
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