Olimpiadi, il surf a Tahiti. Gare con onde meravigliose e un villaggio olimpico galleggiante
I campioni si sfidano in una delle località per il surf più maestose e spettacolari del mondo. Niente a che vedere con la Senna, croce del triathlon
Parigi, 29 luglio 2024 - Mentre a Parigi i campioni del triathlon sono costretti a tuffarsi nella 'ripulita' Senna, schivando magari topi e cartacce, dall'altra parte del mondo (15mila chilometri da Parigi) ci sono atleti che se la passano meglio. Parliamo dei surfisti, storicamente associati a bel mare e al sole splendente, che anche alle Olimpiadi si sono ritagliati il loro paradiso: si gareggia a Tahiti.
The End of Road
Solo alla sua seconda apparizione ai Giochi Olimpici ed è già disciplina privilegiata: l'appuntamento non era alla Gare du Nord ma a Teahupo'o, nella Polinesia francese. "The End of Road', così è soprannominata una delle località per il surf più maestose e spettacolari del mondo, che offre onde meravigliose e impegnative che metteranno alla prova anche i surfisti più esperti.
Surfisti: 24 uomini e 24 donne
In gara, dopo un processo di qualificazione durato due anni, si sono 48 dei migliori surfisti del mondo, 24 donne e 24 uomini, aumentati rispetto ai 20 uomini e donne di Tokyo 2020. Tra le donne la regina olimpica in carica è Carissa Moore, mentre l'oro maschile di Tokyo 2020, il brasiliano Italo Ferreira, è assente. L'unico italiano in gara è Leonardo Fioravanti, purtroppo è già fuori al secondo round.
Villaggio olimpico galleggiante
Altro originalità della location del surf è il villaggio olimpico: una nave da crociera su cui alloggiano gli atleti, ancorata al largo di Tahiti. Sulla nave gli organizzatori hanno cercato di replicare in miniatura il Villaggio parigino: c'è il ristorante, la piscina, la palestra e la biblioteca. La nave non era stata la prima opzione, ma visto che l'hotel sulla terraferma scelto non hanno fatto in tempo a ristrutturare le camere, si è passati al villaggio galleggiante. Una scelta non grata ad alcune federazioni che come l'Italia, ma anche la stessa Francia, hanno preferito alberghi tradizionali.
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