Pallanuoto, respinto il ricorso dell’Italia. L'ultima chance è l’appello al Tribunale sportivo

Ennesimo episodio arbitrale contrario: gli azzurri chiedevano che fosse riconosciuto l’errore tecnico per l’espulsione di Condemi e che il match contro l’Ungheria fosse rigiocato. Ora la Fin valuta se chiamare in causa il Tas

di Redazione Sport
8 agosto 2024
Le proteste del ct Sandro Campagna con l'arbitro

Le proteste del ct Sandro Campagna con l'arbitro

Qualcuno ha evocato anche lo spettro di Byron Moreno, l’arbitro che fece eliminare l’Italia del calcio contro la Corea nel mondiale del 2002. Di sicuro gli errori che hanno contribuito all’eliminazione dell’Italia della pallanuoto dalle Olimpiadi, nei quarti contro l’Ungheria finiti ai rigori, sono stati lampanti, al punto che la Federazione italiana ha deciso di presentare ricorso “per errore tecnico” dopo che l’arbitro del Montenegro Veselin Miskovic aveva annullato il gol segnato da Francesco Condemi, che sarebbe valso il 3-3, espellendo l’azzurro e assegnando il rigore agli Ungheresi. Ricorso che però è stato respinto.

Perché il ricorso

Secondo il primo arbitro, al quale il var avrebbe cercato inutilmente di far cambiare idea, Condemi ha fatto un cosiddetto fallo di ‘brutalità’. La regola serve per impedire contatti troppo violenti, ma la dinamica dell’azione mostra che Condemi ha tirato il pallone destinato dentro la porta e poi sulla spinta la sua mano ha colpito il volto del difensore. Quindi nessun fallo, ma un tiro finito con un colpo involontario.

La strada del Tas

La Fin aveva presentato ricorso alla World Aquatics, la federazione di nuoto mondiale, per errore tecnico, che era anche l’unica causa possibile di annullamento della partita e ripetizione: sono stati ascoltati il vicepresidente Giuseppe Marotta, il direttore tecnico Fabio Conti e lo stesso Francesco Condemi. Ma l’esito è stato negativo per l’Italia. Fine dei Giochi confermata dunque? C’è un’ultima possibilità che è quella del ricorso d’urgenza al Tas (Tribunale arbitrale sportivo), presente con dei delegati a Parigi. Il tempo stringe però, visto che la semifinale è in programma domani alle 19.35. La Federazione sta valutando questa possibilità. Il ricorso è stato bocciato dalla WA con “motivazioni fantasma” fa sapere la Fin, che parla di “incongruenze” nel comunicato, nel quale è citato un articolo delle regole di competizione “che non risulta esistere”.

La Fin: “Arbitraggio scandaloso”

A caldo, i vertici federali hanno parlato di “arbitraggio scandaloso, falsata una partita per totale incompetenza”, questa la dichiarazione del presidente della Fin, Paolo Barelli.

Il ct Sandro Campagna: “Non voglio pensare alla malafede. Scientificamente è impossibile il gioco violento quando un giocatore tira. È impossibile perché tu stai tirando, sei concentrato, fai il gesto e non puoi poi colpire l'avversario dopo un centesimo di secondo. È stata una decisione inaccettabile. Forse il fatto che c'è stato il sangue, ma ci si può tagliare anche con una ditata”.

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