Paltrinieri, fame di gloria. Il domatore delle onde che ha sfidato la noia per essere il più grande
La quarta volta ai Giochi di Greg: cercherà l’impresa nelle acque della Senna. Dall’oro a cinque cerchi in piscina alla scommessa: ricominciare tutto dal fondo. A Parigi arriva con il terzo tempo stagionale sugli 800 e i 1.500 metri sile libero.
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La quarta volta ai Giochi di Greg: cercherà l’impresa nelle acque della Senna. Dall’oro a cinque cerchi in piscina alla scommessa: ricominciare tutto dal fondo. A Parigi arriva con il terzo tempo stagionale sugli 800 e i 1.500 metri sile libero.
Ad un certo punto Greg si è trovato a combattere contro l’eterno ritorno del sempre uguale. E non è stata una battaglia semplice. Magari noi che ci limitiamo a fare sport…dal divano stentiamo a rendercene conto, eppure l’ossessione compulsiva dell’ allenamento da ripetere come in una replica infinita, ecco, può essere qualcosa che ti svuota l’anima.
A Gregorio Paltrinieri, fachiro delle acque, è capitato all’indomani di Rio 2016, nel momento più alto della sua carriera in piscina. Aveva appena vinto l’oro olimpico sui 1500 stile libero e aveva idealmente raccolto il testimone della gloria natatoria dalle mani di una certa Federica Pellegrini. Tutto bellissimo, tutto magnifico, non fosse stato per quel tarlo interiore che chiamiamo, banalmente, noia.
E come si supera, l’inquietudine della monotonia? Forse con l’azzardo, con la scelta avventurosa di allargare gli orizzonti. Una scommessa sul futuro. Tornando al passato. Al mare.
Perché Greg ha imparato a nuotare in mare, sfidando il padre maestro e istruttore. Dunque, non ha abbandonato le piscine. Ha aggiunto le onde vere a quelle finte. Ha cambiato staff, organizzazione, metodi di lavoro.
Sta funzionando? Sì. Nelle gran fondo l’ex ragazzo di Carpi è un sicuro protagonista. In vasca ha fatalmente visto avanzare e progredire sfidanti più giovani, ma Paltrinieri arriva a Parigi con il terzo tempo stagionale sugli 800 e sui 1500 stile libero.
Quella nella Ville Lumiere per Gregorio sarà la quarta Olimpiade. C’era già a Londra, nel 2012. Ha nuotato per migliaia di chilometri. Sullo sfondo probabilmente intravvede l’ultima boa, l’estremo traguardo di un viaggio che lo ha reso celebre, pur costandogli tanto a livello emotivo.
"Il Fiume va / sa dove andare/ guardò più in là": sono versi di Mogol e Battisti. Perfetti per l’occasione: a Parigi la prova di fondo verrà disputata nelle acque della Senna…
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