Olimpiadi Parigi 2024, la croce cristiana scompare dal manifesto. Tajani: “Questa è stupidità, non laicità”

Il photoshop sulla cupola della chiesa Des Invalides scatena la polemica. Nicola Procaccini (FdI): “Colpo mortale alla nostra identità per compiacere gli sponsor sauditi e in nome della cancel culture”. La replica di governo e Comitato Olimpico

7 marzo 2024

Parigi, 7 marzo 2024 – Prima polemica sulle Olimpiadi di Parigi 2024. Photoshop alla storia: dal logo è scomparsa la croce cristiana sulla cupola della chiesa di Des Invalides, dove è sepolto Napoleone. Durissimo il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Togliere la croce dalla cupola della chiesa degli Invalides per il manifesto delle Olimpiadi 2024 non è laicità, è stupidità. Non possiamo rinunciare alla nostra identità. Se noi stessi non rispettiamo la nostra storia, gli altri non lo faranno mai. Il nostro è il partito cristiano-democratico, non possiamo rinunciare alla nostra identità”.  Le dichiarazioni di Tajani sono arrivate in un passaggio - in francese - del suo intervento al Congresso del Ppe riferendosi al fatto che nei manifesti dei Giochi di Parigi 2024 scompare la croce.

Parigi, nei manifesti ufficiali delle Olimpiadi scompare la croce cristiana degli Invalides: è polemica
Parigi, nei manifesti ufficiali delle Olimpiadi scompare la croce cristiana degli Invalides: è polemica

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Il problema della cancel culture

“Con la cancellazione della croce dalla guglia Des invalides di Parigi nei manifesti e simboli delle Olimpiadi, "la Francia ha assestato un altro colpo mortale alla storia e alle identità dell’Europa. Una nazione che si vergogna del proprio passato, tanto da nascondere i simboli più forti della sua tradizione, dalla croce allo stesso tricolore e oltraggiare un simbolo nazionale di civiltà, compie l’ennesimo sfregio alla identità collettiva di un continente. Con il silenzio complice delle sinistre e la sola voce delle forze politiche di destra a gridare lo scempio di questa deriva valoriale”. Così l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini, copresidente del gruppo dei ECR del Parlamento europeo. “La Francia svende l’identità della nazione per compiacere sponsor sauditi e in nome di un cancel culture che vuole demolire ciò che rimane delle radici cristiane dell’Europa. L’integrazione culturale, se di questo si vuole parlare, non si realizza cancellando le proprie di radici culturali ma anzi valorizzandole”.

Come è nata la polemica e le parole dell’artista

In Francia la destra e l’estrema destra sono insorte dopo la diffusione - tre giorni fa - del bozzetto del manifesto ufficiale dei Giochi di Parigi 2024. Nel disegno, opera del designer Ugo Gattoni, non figura nessuna bandiera tricolore e nessuna croce cristiana sulla cupola degli Invalides. L’artista ha subito affermato di aver creato l’immagine “senza secondi fini”. Marion Maréchal, capolista della lista di estrema destra Reconquète! di Eric Zemmour, si è chiesta “perché cancellare la croce in cima agli Invalides? Perché non c’è nessuna bandiera francese? Perché organizzare i Giochi olimpici in Francia se è per nascondere quello che siamo?”. Quanto al partito di Marine Le Pen - che non ha fatto alcun commento - il capolista alle europee Jordan Bardella ha condannato “il disprezzo per la nostra bandiera tricolore, la cancellazione del nostro patrimonio cristiano”. Il colpevole? Per lui è “il macronismo, la grande cancellazione della nostra identità”. Gattoni, in una dichiarazione all’AFP, ha affermato di non aver voluto “rappresentare gli oggetti o gli edifici per come sono”: “Li evoco, così come mi appaiono alla mente e senza doppi fini. Non cerco di renderli fedeli all’originale, ma così da poter sapere in un battito di ciglia di cosa si tratta, pur proiettandoli in un universo surrealista e festoso”.

Le parole del Comitato Olimpico

Appoggio totale all’artista da parte del Comitato organizzatore dei Giochi, che ha parlato di “interpretazione artistica gioiosa, leggera, di una città-stadio reinventata”, in cui “numerosi elementi possono essere stati reinterpretati dall’artista”. “È una rappresentazione non esaustiva - insiste il Comitato - né fedele alla realtà - l’onda di Tahiti è al largo di Marsiglia, la Tour Eiffel è rosa, il metrò passa sotto l’Arco di Trionfo - senza che ciò debba essere oggetto di interpretazioni a fini politici”.

La portavoce del governo

La portavoce del governo, Prisca Thevenot, ha ironizzato: “Non si tratta di una foto, ma di un disegno: sì, la Tour Eiffel non è rosa; sì, lo Stade de France non si mette all’improvviso a volare sulla Tour Eiffel; il mare non si vede da Parigi… Per una volta, potremmo avere un momento di coesione nazionale, di fierezza nazionale, un pò di respiro rispetto alle inutili polemiche? Accoglieremo un evento incredibile per il nostro paese, per i nostri quartieri. Ci guarderanno e ci osanneranno nel mondo intero. Basta con le polemiche!”.

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