Raffaeli triste, ma felice: “Ho fatto errori, però è comunque una medaglia”

La ventenne marchigiana, bronzo nella ginnastica ritmica, non si nasconde: “Dopo lo sbaglio alla palla sapevo che dovevo rimontare alle clavette, peccato per il nastro”.

di DALL’INVIATO DORIANO RABOTTI -
9 agosto 2024
Sofia Raffaeli, a destra, sul podio con la bulgara Kaleyn, argento, a sinistra, e la russo-tedesca Varfolomeev, oro, al centro

Sofia Raffaeli, a destra, sul podio con la bulgara Kaleyn, argento, a sinistra, e la russo-tedesca Varfolomeev, oro, al centro

Beata gioventù olimpica, quante lezioni che stai dando a noi adulti. Come Sofia Raffaeli, che pochi minuti dopo aver vinto la sua prima medaglia olimpica non ha problemi a mostrarsi nella comprensibile giostra di emozioni che la sta attraversando, per un bronzo che senza qualche errore avrebbe potuto essere qualcosa di più. Eppure è la ventenne marchigiana a spiegare che non bisogna vedere solo il negativo: "Sono molto emozionata. Da una parte sono molto felice perché ho ottenuto una medaglia olimpica e ho dato il massimo, dall'altra c'è il rammarico per qualche errore. Un po' mi dispiace, soprattutto per il nastro perché era l'ultimo attrezzo di questa gara fenomenale e bellissima. Mi spiace aver lasciato con l'amaro in bocca per quell'errore, ma sono soddisfatta di come ho reagito".

E figurati se non siamo soddisfatti noi: a 20 anni avere la forza di reagire al cospetto di una prova così grande che si affronta per la prima volta è segno di una maturità superiore all’età anagrafica. E dire che ha scritto la storia, perché mai una azzurra era salita sul podio nel concorso individuale. Lei ce l’ha fatta con una reazione dopo un’incertezza al secondo esercizio, quello della palla: “"Dopo la palla mi sono un attimo sfogata, tirando fuori tutto quello che avevo dentro. Ho ripreso le clavette e sapevo di dover dare tutto per arrivare a medaglia, ho fatto un grande esercizio. Al nastro avevo la stessa mentalità, poi purtroppo l'errore capita come mi è successo alla palla. Non ho calcolato male la traiettoria, semplicemente è rimbalzata e mi è scivolata, può capitare. Ho dovuto accettare l'errore alla palla e al nastro, e andare avanti consapevole che mi serviva un buon punteggio per il podio. Dopo le qualificazioni credevo di poter vincere, ma non siamo perfetti e non si può avere tutto ciò che si vuole".

Sofia è arrivata terza con il punteggio di 136.300 punti dietro la vincitrice tedesca Darja Varfolomeev (142.850) e la bulgara Boryana Kaleyn (140.600). Un podio che ha anche un altro nome e cognome: "Devo ringraziare la mia allenatrice Claudia Mancinelli che in questo anno mi ha fatto crescere moltissimo", ha detto la Raffaeli.

Ottavo posto per l’altra azzurra Milena Baldassarri, dopo il sesto in Giappone.

Domani tocca alla squadra: nella storia della competizione a squadre abbiamo vinto tre medaglie, l’argento ad Atene, il bronzo di Londra e Tokyo.

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