Paralimpiadi al via, la forza della diversità. Mattarella in tribuna, la prima del Quirinale

Nessun Capo dello Stato aveva mai partecipato alla cerimonia di apertura. La delegazione italiana è la più numerosa di sempre: 141 atleti schierati

di LEO TURRINI -
28 agosto 2024

Parigi, 28 agosto 2024 – “La Storia siamo noi. Nessuno si senta escluso". È vero, sapete? Il verso della canzone di Francesco De Gregori fotografa perfettamente la realtà della Paralimpiade, inaugurata ieri sera nel cuore della Ville Lumiere. La Storia siamo noi. Nessuno si senta escluso. Con buona pace di chi ha narrato male gli altri Giochi di Parigi, rivelatisi un autentico trionfo popolare a dispetto dei pregiudizi, ecco, di nuovo la città del Re Sole, di Napoleone e di De Gaulle è pronta per un altro momento di gioia collettiva.

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Parigi: Mattarella in tribuna a cerimonia apertura dei Giochi
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla cerimonia di apertura delle Paralimpiadi

Guardavo ieri sera, amico lettore, la cerimonia di apertura della Paralimpiade. Guardavo e percepivo nell’aria l’atmosfera che circonda un evento speciale. Ammiravo i ragazzi e le ragazze che sfilavano dai Campi Elisi alla Piazza della Concordia: orgogliosi della loro diversità, estranei felicemente allo stigma della differenza. Ambra Sabatini e Luca Mazzone hanno sventolato la nostra bandiera: a nome di tutti.

E mi veniva in mente una cosa, molto personale, quasi intima. Ormai quaranta anni fa, questo giornale fu il primo a dare spazio alle cronache dello sport dei disabili. Sembrava una stranezza, anzi, per l’epoca lo era. Per mia fortuna (non voglio dire per fortuna del lettore, non sono così presuntuoso!), l’editore di queste testate incoraggiò quello che era, ai tempi, un esperimento. E meno male.

Mattarella. Oggi, se Dio vuole, la sensibilità collettiva è cambiata. Non si usa più l’orrendo termine ’handicappati’. Il mondo è andato avanti e non tornerà più indietro. Lo ha ben capito Sergio Mattarella, il nostro presidente della Repubblica. Mai, in passato, un Capo dello Stato aveva partecipato alla cerimonia inaugurale di una Paralimpiade.

Mattarella è venuto a Parigi, come aveva fatto un mese fa per l’inaugurazione sulla Senna dei Giochi tradizionali. Per chi ha le antenne per captare il senso profondo di un messaggio, questo è un segnale. Che qui si spera sia condiviso e replicato, nei prossimi cento anni!, dai suoi successori al Quirinale.

Pancalli. Dopo di che, come è giusto che sia, anche la Paralimpiade ha i suoi numeri legati ai risultati, alle medaglie, alle presenze sul podio. Ignorarli, i numeri, significherebbe mancare di rispetto agli atleti. Per stare alle cose nostre, l’Italia sarà presente con la delegazione più numerosa della storia, formata da 141 azzurri, 70 uomini e 71 donne, i quali saranno in gara in 17 discipline.

L’obiettivo è migliorare rispetto alla edizione di Tokyo 2021. Allora conquistammo 69 medaglie, delle quali 14 ori, 29 argenti e 26 bronzi, che portarono gli azzurri al nono posto nel medagliere, grazie al contributo decisivo del nuoto, che assicurò 39 podi, con 11 ori, 16 argenti e 12 bronzi. Ha detto Pancalli, il presidente del Cip, il Comitato Italiano Paralimpico: "Le emozioni sono enormi e sono sempre quelle che si accompagnano ad una avventura tanto grande. C’è già la soddisfazione di aver raggiunto un risultato speciale: avere la delegazione più ampia di sempre per noi significa che le Federazioni, gli staff tecnici, le associazioni sportive di base e dei Corpi militari a cui appartengono gli atleti, il Comitato paralimpico stesso, hanno lavorato bene. Adesso, vogliamo vincere il più possibile: perché noi siamo e ci sentiamo come chi ci ha preceduto un mese fa qui a Parigi. Siamo l’Italia, una e sempre". Perché la Storia siamo noi, nessuno si senta escluso.

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