Paralimpiadi, Jodie Grinham a medaglia incinta di 28 settimane: “Un bronzo vinto in due"

L’arciera britannica ha gareggiato nel compound individuale nonostante la gravidanza in stadio avanzato, scrivendo un altro capitolo della storia paralimpica. "La cosa più importante sarebbe tornare a casa con un bebè in braccio, la conquista più bella della vita"

di LORENZO LONGHI
1 settembre 2024
Jodie Grinham

Jodie Grinham

Vincere una medaglia paralimpica con una gravidanza in corso da 28 settimane: è ciò che sabato sera è riuscito all’arciera britannica Jodie Grinham, 31 anni, prima atleta a gareggiare alle Paralimpiadi pur essendo incinta e capace, poi, di regalarsi anche la medaglia di bronzo nel torneo individuale di arco compound femminile. Un bronzo “che abbiamo vinto in due”, ha detto l’atleta al termine di una gara che l’ha vista entrare nella storia paralimpica proprio per questa singolarità che segna un altro passo significativo nel rapporto tra sport d’élite e disabilità. Grinham, che due anni fa è diventata mamma di un bambino nato a 7 mesi, ha raccontato di essere consapevole del rischio di partorire durante la prova, o subito dopo, e per questo era costantemente in contatto con una clinica parigina per l’eventuale ricovero in caso di rottura delle acque. Classe 1993, Grinham è atleta paralimpica per via di una malformazione congenita (nel suo caso eccessiva brevità di tutte le dita della mano sinistra), nella finale per il terzo posto ha battuto la connazionale Phoebe Paterson Pine con il punteggio di 142 a 141, portando a casa la sua seconda medaglia paralimpica dopo quella vinta nel compound a squadre a Rio 2016. “Avere una famiglia non è così facile come pensa tanta gente, io in passato ho avuto tre aborti spontanei, e la cosa peggiore che potessi immaginare era di competere qui nei primi tre mesi di gravidanza. La paura di una nuovo aborto spontaneo mi avrebbe sicuramente condizionata. Invece ora che sono in stato interessante di 7 mesi l'unica cosa che può accadermi è di partorire qui a Parigi. Certo avrei preferito rimanere incinta in un altro periodo, ma non è stato possibile separare la gravidanza dalle Paralimpiadi, e mi è andata bene. Tutto ciò si è conciliato bene con il calendario di Parigi, che ha previsto una sessione intermedia, una dopo pranzo e una al tramonto. Il mio corpo era preparato. Così ora a prendere questa medaglia siamo stati in due. Sono super felice», sono state le sue parole al termine della gara. Naturalmente, sono stati necessari alcuni accorgimenti tecnici per permetterle di gareggiare, come ad esempio il posizionamento della cintura di sostegno delle frecce, allacciata non sul ventre ma più in basso, ma tutto è andato per il verso giusto. Grinham rimarrà ancora qualche giorno a Parigi, prima di tornare a casa: "La cosa più importante sarebbe tornare a casa con un bebè in braccio, perché questa è la conquista più bella della vita, più di una medaglia".

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