Fede, il grande abbraccio dopo i trionfi: "Io portabandiera? Sarebbe un onore"

Brignone: "La mia stagione è stata superlativa perché ho imparato dai miei errori. Guardare a quello che si può fare meglio è la mia forza"

di FULVIO D’ERI
30 marzo 2025
Federica Brigone con la Coppa ieri a Malpensa

Federica Brigone con la Coppa ieri a Malpensa

Un’emozione lunga tutto l’inverno che l’ha portata a dominare la stagione, ad infilarsi dritta nella leggenda dello sci alpino e a strizzare l’occhio alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026 dove potrebbe essere anche la portabandiera degli azzurri. Federica Brignone ha vissuto una stagione pazzesca, vincendo la sua seconda coppa del mondo generale e portando a casa anche quella di discesa e di Gigante.

La tigre di La Salle è sbarcata ieri a Malpensa, direttamente dalle finali di Coppa del Mondo di Sun Valley, dove è stata accolta poco prima delle 13 da un nutrito gruppo dei suoi più fedeli fan. Federica, come ha ricordato ieri il presidente della FISI Flavio Roda, "ha avuto, tra gli altri, il merito di riportare lo sci alpino sotto le luci dei riflettori come ai bei tempi". Eh si sembra di essere (un po’) tornati ai tempi di Tomba e Compagnoni. E, come Alberto e Deborah, Federica è entrata nel mito. "E’ stato un inverno esaltante, me ne rendo conto – dice Federica -, con 10 vittorie e 16 podi totali su 24 gare disputate. Sono uscita solo 3 volete e 5 volte sono arrivata fuori dal podio, qualcosa di speciale in tre discipline diverse". La sicurezza nei propri mezzi l’ha maturata settimana dopo settimana. "Ogni weekend mi sorprendevo. L’unica certezza era il mio sci, il mio feeling sulla neve. La cosa interessante è che sono riuscita a mettere il mio miglior sci in quasi tutte le gare. E quando ci riuscivo sapevo che il mio cento per cento valeva un grande risultato".

La Brignone quest’anno è stata sempre "centrata", su ogni pista. "Già quella passata era stata per me una stagione super, non avevo vinto niente ma avevo conquistato il secondo posto nella generale, in SuperG e in Gigante. Ho cercato di imparare dai miei errori, ho lavorato su me stessa, ho avuto qualche passaggio a vuoto ma sono riuscita a piazzare questa super stagione. Anche se sarebbe potuta andare ancora meglio: una delle mie forze in questi anni è stata quella di guardare a quello che si sarebbe potuto fare di più…".

La vittoria nella generale è quella più importante, ma quella in discesa è qualcosa di incredibile. Una disciplina in cui non ti puoi permettere di avere paura. "Nello sci, in generale, se hai paura… di risultati non ne ottieni. Io non sono una che ha avuto paura in carriera, ma sono una sciatrice che tende ad avere la situazione sotto controllo quando scende, in ogni disciplina. E per avere maggior controllo e sicurezza in discesa e arrivare a questi risultati ho dovuto lavorare parecchio in allenamento".

Oggi a Courmayeur si intitola una pista a Federica Brignone. "E’ un sogno, avere una pista intitolata dove ho incominciato a sciare da bambina ". Tra un anno ci sono le olimpiadi e la pressione è tanta. "Arrivarci col mio palmares sarà veramente tosto, sarà anche molto stressante. Dovrò stare ancor più tranquilla visto che avrò gli occhi puntati addosso… Spero di arrivare alle Olimpiadi in forma, di essere competitiva, perché nello sci ogni stagione fa storia a sé". Fede, e se fossi tu la portabandiera l’anno prossimo alle Olimpiadi? "Non dipende da me, ovvio che mi renderebbe orgogliosa".

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