Il fratello-coach di Federica Brignone: “Vorrei essere al suo posto. Si vince e si perde insieme”

Davide e il legame con Federica: darei qualsiasi cosa per avere io la gamba rotta e non lei. “Ha visto un numero romano al telefono e ha detto: e chi è Mattarella? Era lui”

di DORIANO RABOTTI
6 aprile 2025
Federica Brignone, 34 anni, con il fratello Davide, 31 anni, suo allenatore

Federica Brignone, 34 anni, con il fratello Davide, 31 anni, suo allenatore

Roma, 6 aprile 2025 – “Vorrei esserci io al posto di Federica, con la gamba rotta in quel letto. Darei qualsiasi cosa”.

Davide Brignone è qualcosa di più di un fratello, per Federica Brignone. È anche il suo coach, la persona che condivide scelte, gioie e dolori. Il suo specchio, soprattutto in questi giorni tristi dopo il bruttissimo infortunio al ginocchio che terrà la campionessa valdostana lontana dalle piste per mesi.

Davide, come sta Fede?

“Bene, ogni giorno meglio. L’operazione è andata bene, venerdì notte sentiva di più il dolore perché stanno calando le dosi degli antidolorifici, ma aveva una bella faccia, è tranquilla. Anche il morale è buono, per quanto possa esserlo dopo un infortunio del genere. Ma qui ci sono la famiglia, gli amici, il suo ragazzo, siamo tutti con lei per distrarla”.

E Davide Brignone come sta?

“Adesso un pochino meglio. La gamba e il dolore sono tutti suoi, anche se ci siamo sempre detti che vinciamo insieme e perdiamo insieme, in questo caso si tratta di un brutto momento. A me è capitato da ragazzino, di rompermi una gamba sciando, e so quanto fa male. L’ho detto anche a Fede, potessi fare cambio ed essere io al posto suo, lo farei subito”.

Da fratello è più dura?

“Ho vissuto la cosa in prima persona, da una parte è stata una fortuna perché sono contento di essere stato presente, dall’altra ero veramente lì, si è fatta male cento metri sotto la posizione dove mi trovavo. Sono stato la seconda persona ad arrivare. Sono riuscito a rimanere lucido, ma non mi ha fatto piacere vedere mia sorella che stava così male”.

Per Federica l’incidente era evitabile, o è solo sfortuna?

“Non ne abbiamo neanche parlato, siamo una famiglia sempre concentrata sul presente e su quello che verrà. Il passato non si può cambiare, siamo stati cresciuti così, non ci interessa trovare il colpevole a tutti i costi”.

Qualcuno si chiede: perché Federica era lì?

“Io non mi permetto di dire che sbaglia chi sostiene che non dovesse fare i campionati italiani dopo quello che ha vinto, ma so che chi lo dice non ha fatto probabilmente questo lavoro e non sa che cosa vuole dire essere atleta ad alto livello. Abbiamo sempre sciato dopo la fine della Coppa del Mondo, ogni anno. E Fede ha sempre partecipato agli italiani. Anche per una questione di rispetto: gli atleti italiani più forti devono onorare l’evento e dare il buon esempio alle nuove generazioni. Mi immagino una ragazzina che ha la possibilità di fare la gara con Federica Brignone, magari viene anche ispirata”.

Nessun rimpianto?

“No, mi prendo la mia parte di responsabilità in questa scelta, ma sono sicuro che fosse quella giusta e che se Fede rifacesse quella gara 500 volte, non succederebbe niente. Rifarei tutto”.

Come è stata la telefonata del presidente Mattarella?

“Buffa, perché la prima volta Fede non aveva sentito, quando hanno richiamato e ha visto il numero di Roma stavamo giocando a carte e ha detto: “E adesso chi mi chiama, Mattarella?“ In effetti no, era la sua segretaria... Ovviamente dopo Fede era contenta, ma non mi stupisce”.

Che cosa non la stupisce?

“L’ondata di solidarietà di questi giorni. Quello che semini raccogli, Fede è una ragazza d’oro e nel momento del dolore tutti vogliono restituire”.

Ce la farà per le Olimpiadi?

“Non possiamo saperlo adesso, sulla parte medica non possiamo fare molto. Ma sono positivo perché conosco mia sorella e so che qualsiasi cosa potrà fare, la farà. Non è demoralizzata. Io penso che ritroveremo la solita Fede”.

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