Bjorkman: “Sinner, che peccato. Ma fermarsi a volte è necessario. Musetti da podio”

Il tre vincitore della Davis, ora capitano della Svezia di Padel, commenta il forfait di Jannik: “Teneva molto alle Olimpiadi, è stato sfortunato. Anch’io dovetti rinunciare ai Giochi nel 2004. Per l’oro sarà duello Alcaraz-Djokovic, tra le donne dico Swiatek. Paolini da medaglia”

25 luglio 2024
Jonas Bjorkman, 52 anni. E' stato numero 4 del ranking nel 1997, ha vinto 6 titoli Atp e raggiunto le semifinali a Wimbledon e agli Us Open (foto www.jonasbjorkman.com)

Jonas Bjorkman, 52 anni. E' stato numero 4 del ranking nel 1997, ha vinto 6 titoli Atp e raggiunto le semifinali a Wimbledon e agli Us Open. Con la Svezia ha conquistato tre Coppe Davis (foto www.jonasbjorkman.com)

Cagliari, 25 luglio – "E' un peccato che Sinner non sarà alle Olimpiadi, visto il modo in cui ha giocato quest'anno e i risultati eccellenti che ha ottenuto". A commentare il forfait del tennista azzurro, fermato da una tonsillite, è Jonas Bjorkman, ex numero 4 del mondo e vincitore di tre Coppe Davis con la Svezia. Bjorkman è a Cagliari, dove sta guidando la squadra maschile svedese ai FIP European Padel Championships. "Penso che ci tenesse ad andare, avrebbe avuto ottime possibilità per una medaglia. E' stato sfortunato, ma a volte non ci si può fare nulla: spingere troppo può essere controproducente, il fisico può cedere si rischia qualcosa di più serio. Bisogna essere attenti anche a questo. A me è successo alle Olimpiadi di Atene, quando ero già lì, ho provato a giocare con un problema muscolare agli addominali perché non c'erano sostituti, ma alla fine non ho retto. Da questo punto di vista è meglio che sia successo prima, perché c'è Vavassori che potrà sostituirlo ed è un bene". Gli occhi sono ora puntati su Lorenzo Musetti, su cui Bjorkman spende belle parole: "Sta vivendo una stagione fenomenale. E' ancora molto giovane ma ha già imparato come giocare bene sull'erba e può migliorare ancora. Penso che abbia la possibilità di salire sul podio". Per il gradino più alto, secondo lo svedese, sarà una lotta tra Alcaraz e Djokovic, con lo spagnolo favorito: "E' sicuramente lui, soprattutto dopo le vittore negli ultimi due Slam. Nole arriva dall'operazione a ginocchio e credo che a Wimbledon sapesse di non essere al 100%. Speriamo che tra due-tre settimane sia in condizioni migliori". Per il torneo femminile pochi dubbi: "Iga Swiatek non può che essere favorita, soprattutto dopo la vittoria al Roland Garros e per la sua forza sulla terra. Ma mi piace moltissimo anche Jasmine Paolini: è diversa dalle altre ragazze, gioca con tanta passione ed energia positiva, un po' come cercavo di fare io. Con un po' di fortuna può puntare alla medaglia".

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