Tennis, Canè: “Step in avanti di Sinner, ora lavoro fisico per gli Slam”

L’ex nazionale di Coppa Davis ha illustrato la sua idea sul 2024: Sinner a caccia di slam se migliorerà anche la tenuta fisica. E Djokovic…

di MANUEL MINGUZZI
25 dicembre 2023

Jannik Sinner

Roma, 25 dicembre 2023 - Jannik Sinner a caccia di slam e anche per Paolo Canè, ex giocatore di Coppa Davis e ora commentatore Rai, può farcela. Il discorso è sempre relativo alla tenuta fisica. Sinner, come si è visto nella seconda parte di stagione, ha aumentato di molto il suo livello tecnico, la sua continuità su servizio e colpi di attacco, e ora si tratta solo di allenare il fisico per giocare tre set su cinque e incidere anche nei quattro tornei del grande slam. Il lavoro in Spagna servirà a questo, perché dal punto di vista tennistico Sinner ha già migliorato la percentuale di prime palle, il back e in generale l’atteggiamento mentale, soprattutto sotto pressione come accaduto in Davis dove ha annullato tre match point a Novak Djokovic. Per Paolo Canè ci sono fondate speranze di vederlo protagonista nei tornei più importanti.  

Canè: “Sbaglia meno e si muove bene, ora la condizione fisica”

Paolo Canè ha potuto vedere da vicino Jannik Sinner sia a Torino alle Finals sia in Coppa Davis a Malaga, dove ha commentato il torneo, e ha notato i grandi progressi dal punto di vista tecnico. Ecco la sua analisi: “Ha fatto uno step in avanti molto chiaro - le sue parole a Oasport - Al servizio è più continuo, arriva con il tempo giusto sulla palla e si muove meglio in campo. Poi colpisce forte e questo conta”. E dal punto di vista mentale la partita vinta contro Nole Djokovic ha fatto vedere un Sinner abile anche sotto pressione e spalle al muro. Un altro step: “Quella partita è stata epica - ancora Canè - Sinner lì ha dimostrato di avere le idee chiare e lo ha battuto nella maniera in cui di solito Djokovic batte gli avversari”. Ora si tratta di mettere a posto la condizione fisica per competere tre set su cinque e recuperare le energie dovendo giocare ogni due giorni partite molto lunghe: “Sappiamo che sui match tre set su cinque la condizione fisica conta molto - ancora Cané - Serve un recupero fisico eccellente e sono certo che in Spagna Jannik stia lavorando su questo. Il ragazzo è molto serio ed è un lavoratore e chissà che in Australia non si possano già vedere i primi frutti”. Ma di fronte ci sarà sempre Nole Djokovic, che anche a 37 anni cercherà di vincere tutti e quattro i titoli dello slam: “Lo può fare, anche se Sinner, Alcaraz e Rune potranno dargli fastidio, in più ci metto anche Shelton. Nole al top fisicamente è ancora il migliore, anche se 37 anni non sono pochi”. Ci si attende invece una annata di riscatto da parte di Lorenzo Musetti, scivolato fuori dalla top venti della classifica mondiale. Il tennista classe 2002 ripartirà con il suo storico coach Tartarini ma con l’inserimento di Corrado Barazzutti: "Sono convinto che quando non è ispirato diventa passivo - l’analisi di Cané - Va troppo indietro sul campo e la vedo una questione mentale perché quando gioca dentro al campo fa vedere cosa sa fare. Penso che Tartarini e Barazzutti dovranno lavorare sull’avvicinamento al campo per toglierlo all’avversario”.

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