Errani e Paolini, un’oasi nella sabbia di Doha. Sesto successo per le ragazze terribili
Le azzurre più forti anche della pioggia. Sorteggiato il tabellone maschile senza Sinner squalificato, Berrettini pesca subito Djokovic.

Jasmine Paolini, 29 anni, e Sara Errani (37) hanno battuto 7-5 7-6(10) in un match molto combattuto la cinese Xinyu Jiang e la taipanese Fang-Hsien Wu (Instagram @wta)
La foto simbolo in realtà è un video, come si conviene a questi tempi moderni. L’ultimo punto nella vittoria di Sara Errani e Jasmine Paolini a Doha non è solo la ripresa di uno scambio tecnico: è un manifesto ideale, l’immagine senza necessità di commento della rivoluzione sorridente e silenziosa, due atlete di taglia mini in mondo sempre più popolato da gigantesse robotiche. Sarita che batte da sotto, tanto ormai non fa più molta differenza visto che nel servizio dall’alto la romagnola ha un movimento bloccato che non consente grandi incassi. E l’avversaria di turno che sbaglia la risposta.
Non è superbia, non è lo sberleffo che rese famoso Michelino Chang a Parigi contro Lendl. Al massimo è il dispetto dell’astuzia al mondo comandato dai muscoli, ma più concretamente è solo una scelta utilitaristica che la Errani fa ormai per qualche volta a partita. Una strategia del non errore: a quello possono pensare gli altri. È anche simbolo di una precisa tattica: solo nella facilità di corsa le due azzurre sono state baciate da un talento fisico, che quasi tutte le altre tenniste al top invece hanno nel tonnellaggio. Su un ring sarebbero incassatrici, non pugili d’attacco. L’altra tattica è tecnica, l’ennesima vittoria in un WTA 1000 è arrivata alzando e arrotando ogni pallina possibile per mandare fuori ritmo le avversarie, la cinese Jiyang e la taiwanese Wu. È finita 7-5, 7-6 (10), dopo oltre un’ora e tre quarti in cui le azzurre hanno rimontato il secondo set dal 3-5 e poi al tiebreak hanno mostrato una volta di più (dopo la grande rimonta in semifinale contro Andreeva e Shnaider) di nascondere una resistenza temperata d’acciaio dietro l’apparenza dei loro bellissimi sorrisi (e infatti le interruzioni per la pioggia hanno creato problemi solo alle avversarie). Insieme sono già a sei tornei vinti, tre dei quali sono dei 1000, anche se il più importante è sicuramente quello dei Giochi.
"È stata una settimana molto dura, siamo state anche un po’ fortunate, sia in semifinale che in finale", ha detto Jasmine nella rituale intervista di fine gara. La Errani, che a 37 anni sta vivendo una seconda giovinezza in doppio con la ’sorellina’ minore (e infatti il calendario degli impegni di Sara sarà dichiaratamente appoggiato su quello di Jasmine) aveva già vinto a Doha dodici anni prima, in coppia con la Vinci: "È stato tanto tempo fa...", ha scherzato la romagnola.
Da oggi tocca agli uomini, in Qatar. Ieri si è tenuto il sorteggio dal quale ovviamente è uscito Sinner per l’annuncio dell’accordo sulla squalifica di tre mesi arrivato in mattinata. Il suo gemello azzurro Matteo Berrettini non è stato fortunato: ha pescato Novak Djokovic, testa di serie n. 3, al primo turno. Contro Nole il romano non gioca dai quarti degli US Open 2021, a Doha non è mai andato oltre i quarti di finale e si ritrova nella stessa parte del tabellone di Carlos Alcaraz, diventato testa di serie n. 1 e abbinato al primo turno a Marin Cilic. Nel tabellone principale mancano ancora alcune caselle per i qualificati: Luca Nardi ha battuto Yasutaka Uchiyama per 6-4 6-4, si giocherà l’accesso tra i big contro il kazako Kukushkin.
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