Italia prima della classe. Sinner un ’balsamo’ Slam. Da Bologna si vede Malaga

Vittoria sull’Olanda e azzurri in testa nel girone: quarti con Australia o Argentina. Berrettini che fatica, prima gioia di Cobolli. Jannik fa il tifo, poi va via a metà gara. .

di GABRIELE TASSI -
16 settembre 2024
Sinner un ’balsamo’ Slam. Da Bologna si vede Malaga

Vittoria sull’Olanda e azzurri in testa nel girone: quarti con Australia o Argentina. Berrettini che fatica, prima gioia di Cobolli. Jannik fa il tifo, poi va via a metà gara. .

Jannik entra sorridente nel tempio della Davis. Felpa bianca, giacca nera: Berrettini appena lo vede copre i ricci rossi tirandogli su il cappuccio. E in quel momento è un po’ come se fra compagni ci si passasse il balsamo Slam: due singolari su due vinti contro la corazzata olandese di Griekspoor e Van De Zandschulp con in tasca il biglietto per Malaga da primi della classe. Pizzico d’amaro con la sconfitta ininfluente del doppio Bolelli-Vavassori (7-6, 7-5) da Kolhof-Van de Zandschulp che quaifica l’Olanda al secondo posto e taglia fuori il Brasile.

Una festa (quasi) totale a Bologna, iniziata già dal pomeriggio, quando il rosso di San Candido si presenta agli allenamenti. Abbracci con Tathiana Garbin e due chiacchiere (o forse qualche analisi tecnica, non lo sappiamo) con l’allenatore Vagnozzi, e quella tensione da Nazionale subito si allenta. Una presenza fondamentale, ma discreta quella del numero 1 al mondo, questa volta arrivato solo nei panni del tifoso. Troppo facile cedere ai bagni di folla, estraendo il luccicante trofeo degli Us Open dalla sua sacca. Come nel suo stile, l’azzuro sposa il basso profilo, quattro ore in macchina da solo per affrontare i 320 chilometri che separano la sua Sesto Pusteria dalla Turrita. Ma la chiamata della Davis è la chiamata della Davis. Riservatezza e sobrietà sono da sempre il suo cavallo di battaglia: niente punti stampa, solo qualche autografo. La mattinata la passa prima in albergo, poi nella pancia dell’Unipol Arena, prima di gustarsi l’allenamento dei doppisti Bolelli e Vavassori. E quando è il momento dell’Italia in campo l’azzurro viene accolto con la solita ovazione da star: la curva azzurra gli dedica cori su cori, mentre il fenomeno Jannik contagia tutti.

In campo Berrettini fa subito i conti con l’orgoglio: svantaggio choc contro Botic, poche gambe, dritto a corrente alternata. "Poi a metà match qualcosa è cambiato – dice –, ho ripreso in mano il gioco da fondo e la partita è girata dalla mia parte".

Il romano chiude la pratica 3-6, 6-4, 6-4 e si scioglie in un abbraccio, particolarmente intenso quello con Jannik: "Se avessi avuto la tua risposta (Matteo riferito a Sinner), non avrei avuto problemi", pare si siano detti.

Ma il balsamo Slam contagia anche Cobolli. Il toscano cresciuto a Roma, dopo l’esordio da amaro in bocca contro il Belgio, vince la sua prima partita in Davis contro l’insidioso Griekspoor (7-6, 4-6, 6-3). La tensione è ancora palpabile, ma Flavio dimostra di avere la grinta giusta per fermare al tie break del primo set l’olandese. Ma anche qui tocca soffrire, con Sinner che lascia lo stadio prima del secondo set. Montecarlo (dove risiede) chiama per gli allenamenti. Poi, ci dice il suo staff "partirà per Pechino". Cobolli un po’ si spegne, perde la battuta e tutto sembra un po’ sfuggirgli dalle mani mentre gli olandesi spezzano spaghetti in tribuna. Ma l’esperienza della sua prima partita insegna: doma la partita sul 4-3, quando piazza il break decisivo che gli regala l’incontro dipinge una nuova favola azzurra e ringrazia in ginocchio gli dei del tennis. "Era il mio sogno di bambino – dice sull’orlo delle lacrime di gioia –, per tutta la settimana ho pensato che con la vittoria mi sarei inginocchiato".

Ora saranno i sorteggi a dirci quale squadra affronteremo fra il 19 e il 21 novembre ai quarti di finale. Schivata la Spagna di Alcaraz, ci aspetta l’ Australia o l’Argentina. Bologna porterà bene anche quest’anno?

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