Jannik da Grande Slam

Pochi avversari all’altezza e i big faticano. Sognare si può, ma sulla terra serve di più. .

di GABRIELE TASSI
28 gennaio 2025
Jannik Sinner, 23 anni, incredulo dopo il match point agli Australian Open

Jannik Sinner, 23 anni, incredulo dopo il match point agli Australian Open

Guai nominarlo, che neppure ci passi per la testa. In realtà la freschissima vittoria agli Australian Open di Jannik Sinner c’impone di mettere da parte pure la sana scaramanzia all’italiana e pronunciare: ’Grande Slam’. Troppo forti i numeri che definiscono il contorno del campione altoatesino, con cifre che sussurrano all’orecchio dei big 3 e rendono la prospettiva di veder alzare al 23enne di Sesto Pusteria tutte le coppe Major sempre più stuzzicante. Messe per un attimo da parte le statistiche è parso evidente il dominio vicino all’assoluto di Jannik nello Slam australiano, più forte persino degli acciacchi e dei virus.

A Melbourne ha dimostrato di saper reggere il peso della riconferma e altrettanto dovrà fare con la sua corona da numero 1 del tennis, mettendo nel mirino quei due slam che gli mancano, fuori dalla superficie dura che tanto ama e che al momento conta 21 vittorie consecutive andate in scena nei Major conquistati. Come sono 21 pure le partite vinte dall’ultima sconfitta (contro Carlos Alcaraz nella finale di Pechino). Sinner in questi mesi ha lasciato letteralmente le briciole anche agli avversari big, vincendo 10 partite di fila contro un top 10 senza mai nemmeno perdere un set. Poi, quei zero break subiti in finale, solamente due tennisti dal 2000 erano riusciti a tenere immacolati i propri turni di servizio. Guarda caso Federer nel 2003 e Nadal nel 2017. Per questo pure i suoi allenatori mettono nella dimensione del possibile la conquista del Grande Slam.

Poi c’è la dimensione di una straordinaria doppietta agli Australian Open. A 23 anni e 163 giorni Jannik è il più giovane a esserci riuscito dopo Jim Courier (1993), che però alla sua età ne aveva già 4. Le cifre raccontano un’intesità di gioco e di impegni pazzesca. Per questo motivo, dopo un 2024 molto simile a un tour de force, Sinner ha deciso di prendersi una piccola pausa prima della doppietta Indian Wells-Miami e la trasferta in America. L’azzurro non giocherà il torneo di Rotterdam per difendere il titolo dell’Atp 500 sollevato lo scorso anno. "Dopo averne parlato con il mio team, abbiamo preso la difficile decisione di ritirarci. Il mio corpo ha bisogno di riposare dopo la lunga corsa in Australia", ha comunicato ieri, mentre era occupato nei servizi fotografici di rito con la coppa.

Poi, raccolti i bagagli, ecco il volo per l’Europa assieme a Zverev e un’agenda che si fa subito fitta. Domani il campione Slam dovrebbe essere al Quirinale da Mattarella: "Vediamo se farò in tempo", ha detto. E’ anche atteso all’Atp 500 di Doha, dal 17 al 22 febbraio. Da lì sarà tutta una rincorsa allo stato di forma migliore e un altro grande obiettivo, quello di aprire una importante parentesi sul rosso. Sì, quella terra che fu galeotta per l’anca malandata e che farà da sfondo (probabilmente durante l’Atp di Monaco) all’udienza al Tas di Losanna di metà aprile. Nel mondo sportivo la sentenza sul caso Clostebol è sicuramente la più attesa dell’anno, se non tra le più importanti degli ultimi decenni. Solo quella – la Wada chiede una squalifica da 1 a 2 anni – può mettere i bastoni fra le ruote allla corsa di un campione di tale dimensione.

Gabriele Tassi

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