Jannik Sinner: la sfida del 2025 tra Slam e terra rossa

Nel 2025 Jannik Sinner punta a stupire ancora, con focus su Slam e terra rossa. Preparazione a Dubai per gli Australian Open.

di GABRIELE TASSI
20 dicembre 2024
Jannik Sinner al Roland Garros nel 2024 è uscito di scena per mano di Alcaraz

Jannik Sinner al Roland Garros nel 2024 è uscito di scena per mano di Alcaraz

Ribattezziamolo pure il suo grande Slam o l’impresa della vita. Ma nel 2025 la vera sfida di Jannik Sinner sarà continuare a stupire, magari anche sulla terra rossa. Sì, far saltare sul divano ancora una volta l’Italia assuefatta di campioni e da un ragazzo poco più che ventenne capace di vincere 73 partite (e parliamo solo di quelle ufficiali) in un anno. I fantastici tre – Federer, Djokovic e quel Nadal appena uscito di scena –, lo hanno dimostrato: la carriera del tennista moderno può diventare lunghissima, quasi a sfiorare gli ’anta’. La chiave è quindi questa: preservare il fisico e aggiungere ogni anno qualcosa di nuovo al proprio repertorio. Se Rafa negli anni si è avvicinato al campo, re Roger ha lavorato sul rovescio in top e ha preso una racchetta più grande per tornare a vincere uno Slam, ci si aspetta nel 2025 una mossa a sorpresa anche dall’altoatesino. Gran parte del lavoro ruota attorno alla programmazione, in particolare – e questo è ovvio – agli appuntamenti Slam. Proprio come l’anno scorso Jannik ha deciso a gennaio di partire direttamente dal bersaglio grosso, gli Australian Open, evitando i tornei di inizio stagione.

Mentre leggete si allena al caldo di Dubai. Clima non così lontano dalla rovente estate australiana che sarà e a metà strada con la terra del suo coach Darren Cahill. Ma l’azzurro avrà comunque la chance di testare il veloce australiano grazie alla Opening Week, in programma dal 7 al 10 gennaio alla Rod Laver Arena di Melbourne. Si tratta di partite di esibizione con scopi benefici che si disputeranno alla Rod Laver Arena. Presenti anche Djokovic e Alcaraz.

Da lì, poche variazioni sul tema rispetto alla prima parte dello scorso anno: Slam in Australia, Atp 500 di Rotterdam. Poi l’Atp di Doha (17-22 febbraio). A quel punto dell’anno potrebbe essere già arrivata la sentenza del Tas di Losanna dopo il ricorso Wada sul caso Clostebol, con l’ombra di una possibile squalifica. Piccolo inciso: ieri il tennista ceco Mensik è stato sottoposto a un test anti-doping durante il toilet break desuo match alle Next Gen Atp Finals.

Tornando a Jannik, rimarrà in testa al ranking fino al termine degli Australian Open, eguagliando le 34 settimane di Alcaraz (ma quelle di Sinner saranno consecutive).

Tutto lascia pensare che quest’anno si punti molto sul rosso. C’è più di una soddisfazione da togliersi dato che il re del cemento ( ) vanta solo un titolo dei 18 conquistati (Umago 2022) sulla terra rossa. Un po’ perché l’anno scorso l’anca ha iniziato a farsi sentire proprio lì a Montecarlo, un torneo quasi di casa per l’altoatesino. Poi è arrivato il forfait a Roma per iniziare le cure, e c’è da scommetterci: l’azzurro non vede l’ora di far bene al Foro. Nel 2024 Sinner si è giocato una bella fetta di occasioni a causa dell’anca e dell’incubo del caso doping, che a Wimbledon non lo ha fatto dormire. Nel 2025 l’occasione c’è per prendersi tutto quello che resta. E Sinner è già più determinato che mai.

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