L’extraterrestre Sinner è atterrato in finale

Jannik domina Ruud e si gioca nuovamente il titolo di ’Maestro’. Pronto a sfidarlo (alle 18) c’è Taylor Fritz, già battuto al round robin

di GABRIELE TASSI
17 novembre 2024
L’extraterrestre Sinner è atterrato in finale

Jannik domina Ruud e si gioca nuovamente il titolo di ’Maestro’. Pronto a sfidarlo (alle 18) c’è Taylor Fritz, già battuto al round robin

Ruud, frequentatore quasi sottotraccia di finali Slam, poco appariscente, ma con tanta sostanza dietro. E Sinner, il ragazzo diventato l’alieno del tennis dei tempi moderni lo sa: prenota il campo per un’ora, si esibisce nella migliore partita mai giocata a Torino, sfora di 9 minuti e si guadagna la finale con un sonoro 6-1, 6-2. Casper non è certo un avversario qualunque, anzi, è un bravo ragazzo, e ha già assaporato l’effetto che fa trovarsi a un passo dal titolo delle Atp Finals. Nel 2022 si è arreso solo a Djokovic, lo stesso che lo ha sconfitto poi un anno dopo all’ultimo atto del Roland Garros. Ma Sinner si dimostra decisamente di un altro pianeta. Ora, nel destino di Jannik c’è nuovamente Taylor Fritz, battuto in finale agli Us Open, e sconfitto (nella partita più dura del torneo) qui a Torino al round robin. Del resto l’azzurro fa una specie di promessa al pubblico: "E’ molto speciale giocare qui per me: l’anno scorso ho perso in finale, quest’anno ci risiamo e proveremo a fare meglio".

E il match con Ruud è stato una sorta di prova generale del match che si giocherà oggi (alle 18, in chiaro su Rai 2 e in abbonamento su Sky) con l’americano. Partenza bruciante, perché il 23enne di Sesto Pusteria fa di tutto per lanciarsi subito in una gara di testa. E’ così che centra il break in partenza: smorzata di velluto e pallonetto taglia gambe dopo il recupero. E’ un attimo per il numero 1 del mondo – che vanta la risposta migliore del torneo – salire 3-0. In tribuna c’è come al solito il pieno di vip: dal il mister bianconero Thiago Motta, all’attore Luca Argentero, grande appassionato di tennis, al regista Paolo Sorrentino e più in là John Elkann, perché il 23enne altoatesino è così: piace a tutti. Ma appena il norvegese conquista il primo game ecco il sussulto: un paio di errori dell’azzurro gli regalano due palle break, che però Casper non riesce a concretizzare (resterà l’unica chance del match). Subito dopo tocca all’azzurro, che non lascia respiro a Ruud e si incolla al punteggio, strappando la battuta a zero. C’è che Sinner è un treno in corsa, lanciato a tutta velocità: in una mezz’ora di bordate, tocchi sopraffini e dominio da fondocampo si porta a casa il primo set.

Poi il Casper adotta la tattica di chi è alle corde: le discese a rete si fanno più frequenti, il servizio aumenta sensibilmente la velocità per tenere a distanza un Jannik che ha solo voglia di comandare lo scambio. Passano quattro game, e Ruud lascia per strada una manciata di palle break: la quarta occasione è quella buona. Per Casper è praticamente l’inizio della fine: l’azzurro lo sotterra nel proprio turno di servizio, poi gli strappa nuovamente il servizio dopo una serie di punti da vero alieno, senza risparmiare una stilla di energia. Arriva un altro break, poi, chiudere 6-2 è praticamente una pura formalità.

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