L’Italia balla sul mondo. BJK Cup, capolavoro Paolini. Garbin e le lezioni di gloria

Quinto titolo per le azzurre, Slovacchia ko grazie a Bronzetti e a Jasmine. E oggi (17) tocca a Sinner & Co. nei quarti di Davis contro l’Argentina.

di GABRIELE TASSI
21 novembre 2024
L’Italia balla sul mondo. BJK Cup, capolavoro Paolini. Garbin e le lezioni di gloria

Da sinistra, Jasmine Paolini abbraccia Martina Trevisan e Lucia Bronzetti: la Billie Jean King Cup non è più un sogno

Non fermateci più, perché "questo sorriso è per sempre". Il viso dipinto di gioia di Tathiana Garbin è quello di chi, parole sue, "corona il sogno di una vita". Finalmente si stringe ci si specchia su quella Billie Jean King Cup lucente, inseguita, ammirata, solo sfiorata lo scorso anno quando, durante la premiazione, la capitana azzurra annunciò la malattia. Oggi – dopo le battaglie del campo e della vita – la coppa è finalmente tornata in Italia a 11 stagioni di distanza, riportata da un gruppo di donne straordinarie. E non poteva accadere che nell’anno perfetto del tennis azzurro: la vittoria finale contro la Slovacchia (ma pure tutto il resto del torneo) è il merito di un plotoncino di ragazze dal carattere di ferro. Due bonsai di grinta dipinti d’oro come Jasmine Paolini e Sara Errani. Un bellissimo film sul riscatto quello raccontato dalla 37enne Sarita, la medaglia olimpica che batte da sotto sul match point nella partita decisiva di semifinale e vince, trasformando in arma il suo servizio, il perenne tallone d’Achille. Senza togliere meriti a Lucia Bronzetti, capace di portare a casa i punti che contano in semifinale e finale, e a Elisabetta Cocciaretto. Si festeggia con la giacca azzurra per i vincitori del torneo, neanche farlo apposta, e l’Inno di Mameli adesso è un hit in giro per il mondo. E che hanno fatto le italiane? Quinta coppa nella bacheca di una nazionale da urlo: la strada per il bis Davis dei maschietti è tracciata, oggi tocca a loro.

Ma prima c’è da celebrare il trionfo, con la capitana azzurra che elogia le sue ragazze: "So cosa hanno passato per arrivare fin qui. La loro forza è migliorarsi sempre, ogni volta, giocando di cuore e con lo spirito di una squadra vera".

E di cuore ce n’è a iosa nel 2-0 siglato contro la Slovacchia. C’è Lucia Bronzetti che scrive un’altra favola. Schierata l’altra sera per la prima volta in semifinale dà una lezione alla polacca Lynette, e quando c’è la Coppa da giocarsi si ripete. Dall’altra parte della rete ecco Viktoria Hruncakova, un passato alla soglia della top 40, quest’anno invece nemmeno una partita in un tabellone principale a livello Wta. Ma il braccio racconta una giocatrice con la dinamite nei colpi, disinnescata dalla riminese, che la ferma con un 6-2, 6-4. La chiave del match è far spostare in campo la slovacca, pesante nei colpi ma non brillantissima nei movimenti: e la tattica paga, perché solo nel primo set arrivano tre break e si chiude tutto in una quarantina di minuti. Brava Bronzetti invece nel secondo set ad andare oltre la sofferenza: un piccolo blackout riporta in vita Hruncakova, che gioca a tutto braccio, forte di una mente sgombra. Un passaggio che dura appena un paio di game: tempo in cui l’azzurra perde la battuta e poi recupera il break subito dopo. Riprende in mano coraggio e match e guida a occhi chiusi fino alla meta. Cuore, sì, quello predicato dalla capitana Garbin da quando ha preso in mano la squadra: "Nel gruppo c’è tanta unità, questa è la nostra forza insieme alla qualità – ha detto Tathiana – e al sostegno dei nostri tifosi. Dico sempre alle ragazze, giocate per col cuore, anche per loro".

Ventotto anni a testa Jasmine Paolini e Rebecca Sramkova invece. I primi passi nel circuito li hanno fatti assieme, quando la slovacca era considerata uno degli astri nascenti del suo paese. A tal punto, che i precedenti sorridono per la maggior parte a Rebecca, ma questa volta non c’è storia: l’azzurra s’impone con un 6-2, 6-1. Sarà anche il 113esimo match della stagione, ma Jas lo affronta con la stessa energia di inizio stagione, resistendo agli attacchi dell’avversaria, comandando gli scambi, anche se Sramkova alza le traiettorie per mettere in difficoltà l’azzurra e s’inventa pure smorzate improvvise. Passa dal brivido della palla break a strappare il servizio all’avversaria in meno di due giochi. Innesta le marce alte e vola sul primo set. Poi l’idillio s’incrina un po’ nel secondo set: break azzurro e controbreak. Solo per un attimo, perché di lì a poco piovono vincenti e Paolini prende il largo davanti a un avversario frastornato e non si ferma più. E la gioia può esplodere.

Una vittoria che stende il tappeto rosso agli uomini. Perché c’è un Sinner determinatissimo: ogni colpo, ogni punto si gioca come fosse un match point. Anche a Malaga il confine fra allenamento e partita per Janniknon esiste, tale è la concentrazione per il debutto contro l’Argentina. Il numero 1 lavora, mentre l’agenzia antidoping Wada annuncia il potenziamento della Taskforce contro il doping "non intenzionale" (non mancano riferimenti al caso Clostebol). Alle 17 (diretta su Supertennix e Sky) comincia la caccia al bis Davis, con una squadra che sulla carta pare una corazzata. Il numero uno del mondo, un finalista di Wimbledon, una medaglia olimpica e un doppio arrivato dalle Atp Finals. E proprio il doppio potrebbe essere una delle notizie di giornata. A Malaga ieri è girata voce persino di una coppia Sinner-Berrettini. Ma c’è da crederci: capitan Volandri penserà e ripenserà alla formazione da schierare. L’unico punto fermo è appunto Jannik. Delicati, nella sfida contro l’Argentina, saranno i primi due singolari. Jannik se la vedrà al 90 per cento contro l’unico top 30 della formazione albiceleste, Sebastian Baez. Bravo sì, ma il veloce indoor non è proprio casa sua: quest’anno titoli solo sulla terra battuta. Il secondo singolarista schierato dal capitano Argentino, un certo Carlos Moya, dovrebbe essere Francisco Cerundolo. Si candida a sfidarlo Lorenzo Musetti, che al momento pare in leggero vantaggio su Matteo Berrettini. L’anno scorso i ragazzi dedicarono la vittoria a Garbin, quest’anno, parola della capitana "di coppe in Italia ne vogliamo due".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su