Maestro Sinner, che lezione a Medvedev

Nell’esibizione milionaria Six Kings Slam vittoria lampo sul russo già battuto pochi giorni fa. Ora c’è Nole per un’altra rivincita

di GABRIELE TASSI -
17 ottobre 2024
Maestro Sinner, che lezione a Medvedev

Atto di forza. Perché non c’è patria o fuso orario per la legge del numero 1. Sinner vola come una fenice sui campi dell’Arabia, Medvedev mastica amaro dopo una manciata di giorni dalla sconfitta di Pechino e incassa una lezione di tennis ancora più dura. Al Six Kings Slam ci si gioca i cosiddetti petroldollari: un milione e mezzo solo per infilarsi le scarpe e ogni partita vale altrettanto, considerando che chi alza il trofeo stacca un assegno da 6 milioni di dollari. Un premio che fa impallidire pure quelli di due major messi assieme. E l’altro ’regalo’ è una semifinale da leggenda, oggi, ancora contro Djokovic. Stesso posto, stessa ora (18,30 su Supertennis, Sky e Dazn). L’altra (subito dopo) sarà fra Nadal e Alcaraz, che ieri ha battuto Rune 6-4, 6-2.

La lezione dicevamo. Comincia con un 6-0 e finisce con un 6-3. Nel primo set il russo sembra impotente davanti a un Jannik a metà fra un velocista e l’uomo di gomma. Semplicemente troppo rapido e troppo solido per Daniil, che sbaglia e lancia la racchetta già dopo pochi punti. Sul campo violetto di Riad va in scena prima uno show di luci colorate, con le linee che s’infiammano e prendono vita. Poi lo show – pirotecnico – lo porta in campo Sinner, con colpi da fondo pesantissimi, buone (ma non eccellenti) percentuali al servizio. Alla faccia dell’esibizione non lascia mai la chance al russo di riprendere in mano la partita, salvo un ultimo piccolo brivido nel finire del secondo set.

Perché il 23enne altoatesino quando scende in campo effettivamente entra in un’altra dimensione. Dal ragazzo sorridente del riscaldamento al robot concentrato della partita. Così ha vinto due Slam, così è diventato numero 1 e così è riuscito incredibilmente a gestire le ansie del caso Clostebol.

Ansie che da due giorni a questa parte si sono un po’ moltiplicate dopo che l’ex numero 1 del mondo Simona Halep è stata squalificata 9 mesi dal TAS di Losanna per "incauto utilizzo di un integratore contaminato". Una sentenza che un po’ richiama il caso Sinner, che in realtà non ha mai assunto il Clostebol, ma è risultato positivo per una contaminazione. La rumena, invece, era risultata positiva nel 2022 a un’integratore preso su consiglio della sua fisioterapista. Secondo il Tas di Losanna la colpa di Halep era stata quella di aver assunto una persona non qualificata all’interno del suo staff. Al contrario invece l’azzurro si era affidato a Umberto Ferrara (laurea in Chimica e Tecnologie farmaceutiche) e al fisioterapista Giacomo Naldi, professionista con grande esperienza in ambito sportivo. Entrambi oggi allontanati dal team. Così si accendono di nuovo i riflettori sul ricorso Wada al tribunale dello sport, ma Jannik, in campo, dove conta solo la legge del numero 1, per ora non se ne cura.

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