Matteo, gigante fragile. Fermato dagli addominali. Berrettini lascia Tokyo. Sinner, occhio a Safiullin
Il tennista romano vince il primo set con Fils ma poi è costretto al ritiro. La lunga scia di infortuni di ’The Hammer’ dura dalle Atp Finals del 2021. A Pechino Jannik affronta il russo. Musetti passa con un insidioso Bergs.
C’è un ragazzo che convive col dolore e dal 2021 ancora non trova pace. Matteo Berrettini a Tokyo fa di nuovo conti con gli addominali, gli stessi muscoli che nel 2021 lo costrinsero al ritiro dalle Atp Finals, quella "la sera più brutta" della carriera. La fine della sua stagione più bella di sempre, l’inizio di un lungo calvario costellato di infortuni. Brillava in Giappone (fino a poche ore fa) dopo aver trascinato l’ItalDavis a Bologna: battuto in due comodi set l’olandese Van De Zanschulp al primo turno, supera il primo parziale con il francese Fils e poi si ferma. Il dolore, ancora una volta: i trattamenti del fisioterapista sul campo nulla possono. Da capire c’è l’entità del recupero: Matteo non solo è nel pieno della sua rimonta alla classifica Atp (ora numero 45), ma in vista delle finali di Coppa Davis a Malaga potrebbe anche essere una vera ’riserva’ di lusso, lasciato ai box da capitan Volandri nella lista dei pre convocati.
Un gigante fragile Berrettini. Quel maledetto dolore agli addominali del 2021 è stato l’inizio di una parabola sfortunata. Si passa dal problema (con operazione) al mignolo della mano destra nel 2022, poi il Covid, che lo costrinse a saldare Wimbledon. Gli addominali ripresentano il conto nel 2023 e Matteo si gioca la prima metà della stagione, poi irrimediabilmente compromessa dalla rottura di un tendine della caviglia agli Us Open, un infortunio che è un abisso, non solo fisico, ma anche psicologico. Ma il campione è stato capace di rialzarsi dal baratro: nel 2024 3 titoli su 4 finali e la top 40 sfiorata. Tornerà a volare ancora, è garantito.
Perché fare i conti con gli infortuni è anche un mestiere da numero 1. In questo fa scuola Jannik Sinner, uscito dai guai all’anca con un titolo Slam in più. E ora l’altoatesino, dopo il solito inizio ’diesel’ contro il cileno dal servizio terribile Jarry, questa mattina (intorno alle 8 italiane, diretta Sky), affronta il russo Roman Safiullin. In palio c’è un posto ai quarti di finale da giocarsi contro il numero 69 del mondo, già sconfitto due volte in carriera. Dopo il bacio rivolto al cielo e la dedica alla zia scomparsa Jannik è chiamato alla riconferma del titolo dello scorso anno, così da arrivare a fine stagione senza grosse preoccupazioni. C’è sempre la spada di damocle del possibile ricorso Wada per il caso Clostebol: una comunicazione dell’agenzia è attesa entro martedì (come anticipato dal nostro giornale). Intanto Jannik ha salutato sui social l’amico di padel Francesco Totti. Dopo le parole dell’ex n. 10 della Roma a Sky Sport ("Da quando ha giocato con me non ha più perso", riferendosi all’esibizione di padel agli Internazionali d’Italia 2023), il tennista ha risposto attraverso l’account ufficiale di Milano-Cortina 2026: "Giocare con Totti mi ha portato fortuna. Se Francesco sciasse con me, lo vedremmo alle Olimpiadi".
E a proposito di Giochi: bella vittoria a Pechino anche del bronzo di Parigi, Lorenzo Musetti. Tennis come al solito stellare: battuto 7-5, 4-6, 6-3 l’insidioso Zizou Bergs.
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