Omar Camporese: "Stupito dalla scelta. Jannik è innocente"
L’ex azzurro: non doveva essere sospeso .

L’ex numero 18 della classifica Atp e azzurro del tennis, Omar Camporese È nato a Bologna nel 1968
Omar Camporese, ex numero 18 Atp e stella dell’Italtennis in Davis, come ha reagito ieri alla notizia del patteggiamento di Sinner? "È stata una sorpresa, già trapelava qualcosa sui social venerdì sera, ma come sempre è meglio aspettare e verificare. In ogni caso, questa sospensione stupisce".
Cosa non la convince? "A mio modo di vedere, tutta questa vicenda è contraddittoria. Siccome la Wada ha riconosciuto che non c’è stata in alcun modo la volontà di Jannik di assumere una sostanza proibita, e che il quantitativo riscontrato è irrisorio, trovo che lui, da innocente, non dovesse fare nemmeno un giorno di sospensione".
Però si è arrivati a un accordo che sancisce determinate responsabilità. "Pochi si rendono conto di quello che ha dovuto attraversare il numero uno in questo anno. Le sue grandi vittorie hanno fatto passare la vicenda del doping in secondo piano, ma psicologicamente non deve essere andata così per lui. Riuscire a convivere con questo peso e a trionfare è semplicemente straordinario. Credo che Sinner non ne potesse veramente più, si parlava di uno stop possibile di uno o due anni. Va capito. E tre mesi di stop non sono così pochi".
Ora salterà tornei importanti. "Dovrà rinunciare a quattro ’Atp 1000’ molto rilevanti: Indian Wells, Miami, Montecarlo e Madrid. Già per il fatto di non essere stato a Rotterdam, Jannik ha perso 700 punti che contava però di recuperare a Doha. È un attimo, scivolare nel ranking, anche se il vantaggio guadagnato è consistente".
Non giocare per tre mesi, in realtà di più perché dopo Melbourne si era preso una pausa, avrà conseguenze sul rendimento di Sinner al rientro? "Parliamo di un grandissimo campione, ma certo la lontananza dai tornei non fa mai bene. Si perde il ritmo di gioco, l’abitudine emotiva a un certo tipo di stress. Trovo anche assurdo che scatti il divieto di allenarsi fino a metà aprile. Questo mi spinge a ribadire quanto poco logica sia la sospensione sancita ieri".
Che accoglienza avrà Jannik agli Internazionali d’Italia? "Credo ovviamente che tutto il pubblico sarà per lui. Ma viste le circostanze, non si dovrà pretendere che si possa esprimere immediatamente al massimo livello. E’ più probabile che il torneo a Roma venga ora considerato da lui come quello per ritrovarsi, puntando poi con convinzione al Roland Garros che non ha ancora vinto".
Circolano commenti velenosi contro il numero uno, per alcuni colleghi Jannik sarebbe stato trattato “troppo bene“? "No, è stato trattato male. Probabilmente la Wada era sotto pressione per vicende precedenti, come quella dei nuotatori cinesi, e cercava di rifarsi contro di lui. Continuo a non capire".
"È umanamente possibile evitare ogni genere di contaminazione con sostanze proibite, nella vita di un tennista? "Ai miei tempi, si girava di torneo in torneo solo con l’allenatore, senza preparatori. I trattamenti erano ad opera di personale Atp. Io personalmente cercavo di stare molto attento sui prodotti utilizzati, ma il controllo totale è impossibile".
p.g.
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