Sinner a Malaga: un talismano per le azzurre. Il treno per la storia passa dalla Slovacchia
Alle 17 la finale di Billie Jean King Cup, la capitana Garbin e le ragazze cercano il titolo sfiorato nel 2023. E c’è Jannik a fare il tifo
L’aereo privato arriva a Malaga con un paio d’ore di ritardo. A bordo c’è un carico inestimabile: Jannik Sinner: poco dopo il numero 1 del mondo – e vincitore delle Atp Finals – è già lì a macinar vincenti sul campo d’allenamento accanto a Lucia Bronzetti. Si riuniscono al completo le squadre azzurre di Davis e Billie Jean King cup con un sogno in tasca, molto più che nel cassetto. La presenza di Jannik può far da balsamo alle azzurre. Sì, perché oggi è il giorno della verità e della finale. Alle 17 (diretta su Supertennis) comincia la sfida per il titolo contro la Slovacchia, che ieri si è qualificata al fotofinish. Momento deja vù per Paolini, Trevisan e Garbin: tutte e tre, nel loro debutto in azzurro , sette anni fa affrontarono la stessa avversaria nel World Group II, la ’Serie C’ della manifestazione. Le azzurre intanto hanno avuto un giorno in più per riposare, per testarsi sul campo: non un occhio alla partita di semifinale per studiare le avversarie. Sono rimaste concentrate sul proprio gioco mentre Sramkova, l’eroina slovacca di giornata regalava il punto della speranza alla sua nazionale. Proprio dalla 28enne di Bratislava, presente quel giorno di 7 anni fa a Forlì, si dovranno guardare le azzurre. Ancora da decidere la prima singolarista: da vedere se la capitana Garbin sceglierà di schierare nuovamente Bronzetti (vincitrice contro la polacca Linette), di dare una seconda chance a Cocciaretto (sconfitta dalla giapponese Shibahara) o di testare Martina Trevisan. Sicuro è che non si potrà fare a meno di Jasmine Paolini: la numero 4 del mondo. Jas per poco non ha strappato il punto a Swiatek in semifinale, ma nell’ultimo atto dovrà sicuramente avere un ruolo da protagonista per sollevare quella coppa solo sfiorata lo scorso anno. Rispetto al 2023 ci sono giocatrici cresciute inesorabilmente nel gioco e nel carattere, in particolare il doppio d’oro Paolini-Errani: fondamentale contro la Polonia, e con la voglia – dopo le Olimpiadi – di scrivere ancora la storia.
Gli uomini avranno un giorno in più – fra tifo, riposo e allenamenti –, per preparare un debutto che scotta contro l’Argentina di domani. Jannik si è subito messo le scarpe per cambiare a tutto ritmo con Musetti, su una superficie che pare velocissima. Intanto però pesa come un macigno il ruolo di favoriti e quella Davis, conquistata l’anno scorso, che tutti sperano di portare ancora una volta in Italia. Da evitare ci sono gli ostacoli Baez e Cerundolo, giocatori che orbitano attorno alla trentesima posizione mondiale, ma che nel difendere la maglia possono persino scavare nel profondo della forza.
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