Sinner buona la prima, incubo Berrettini. Azzurri d’Australia: debutto in chiaroscuro
Open, Jannik regola Van de Zandschulp, aspetta De Jong e si vede già ai Giochi, Matteo si ferma subito: guaio al piede e nuovi grandi dubbi
E’ arrivato l’anno nuovo, si gioca nell’altro mondo, in un’Australia rovente, ma è come se non fosse cambiato nulla.
Jannik Sinner inizia l’Open a Melbourne e dimostra subito perché è il numero 4 al mondo, regolando il quasi impronunciabile Van de Zandschulp, olandese numero 59, col punteggio di 6-4, 7-5, 6-3. Non tutto perfetto, per il nostro eroe di Davis, che però apre appena il gas nei momenti chiave del match e lo porta a casa in carrozza. La Rod Laver Arena, col consueto entusiasmo ’aussie’, riconosce il valore del nostro Rosso e inonda la sua vittoria di applausi dall’inizio alla fine.
Jannik ammette di avere avuto un paio di passaggi a vuoto dal punto di vista tattico, ma ci sta all’esordio. Del resto, Novak Djokovic al debutto fatica come non mai contro il 18enne croato Dino Prizmic, numero 178 del ranking Atp, proveniente dalle qualificazioni, sconfitto col punteggio di 6-2, 6-7(5), 6-3, 6-4 dopo quattro ore di gioco. Che Nole sia un ’diesel’ è noto, ma la prospettiva per Jannik di incontrarlo in semifinale non fa affatto più paura, dopo la doppia vittoria contro il numero 1 a novembre fra Atp Finals e Davis. Sinner, che a Melbourne sfoggia la nuova racchetta Head Speed Mp che dovrebbe dargli maggior confort nel colpo, incontrerà nella notte italiana fra martedì e mercoledì per il secondo turno Jesper De Jong, altro olandese, numero 148 al mondo, che ha battuto l’argentino Cachin. Inutile dire che il pronostico penda dalla parte del nostro. Che, dopo aver saltato Tokyo 2020, cambia registro: ""Le Olimpiadi sono una degli appuntamenti più importanti di quest’anno per alcuni giocatori. Lo è anche per me, perché è la prima volta che partecipo. Non vedo l’ora".
Sembra che il 2023 non sia finito, si diceva. E infatti Matteo Berrettini deve arrendersi all’ennesimo infortunio. Nella fattispecie, un dolore al piede che l’ha messo immediatamente fuori dall’Open, senza nemmeno incontrare al primo turno Tsitsipas. "La stagione è lunga, Matteo la vuole vivere in campo e giocare così avrebbe rischiato di compromettere tutto", le parole del manager del romano, Richard Evans. Nuovi rimpianti che si sommano, inevitabilmente, a dubbi.
E’ partito forte e bene, invece, un altro dei nostri eroi di Davis. Matteo Arnaldi: convincente il 7-6 6-2- 6-4 inflitto dal sanremese n.41 al mondo all’australiano Walton. Al secondo turno incontrerà il vincente di De Minaur-Raonic, in programma stamani. Un avversario inevitabilmente difficile, ma oggi nulla per gli azzurri è impossibile.
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