Sinner carica green, Musetti rimonta da derby

Wimbledon, Jannik già con numeri da urlo sfida Kecmanovic, Lorenzo batte Darderi. Fognini vuole stupire ancora con Bautista Agut

di PAOLO GRILLI -
5 luglio 2024
Sinner carica green, Musetti rimonta da derby

Sinner carica green, Musetti rimonta da derby

Miomir Kecmanovic, fino a pochi anni fa, era considerato in Serbia il ’piccolo Djokovic’. I giudizi sono stati poi corretti al ribasso, e il 25enne, che pure aveva stupito nelle categorie giovanili, non dovrebbe impensiere più di tanto, oggi, Jannik Sinner (inizio del match sul Centrale indicativamente alle 18-18.30). A Wimbledon, il numero uno al mondo vuole fare un altro passo verso il sogno, dopo l’ulteriore dose di autostima che si è guadagnato vincendo il derby-show contro Matteo Berrettini al secondo turno. L’asso di Sesto, molto più del suo avversario odierno, è per molti versi il nuovo Nole: per come sa entrare nelle partite e smontare ogni avversario, per la consistenza nel gioco che si eleva nei momenti fondamentali del match. E anche per come gioca sull’erba. Nello Slam inglese l’anno scorso ha raggiunto la semifinale perdendo contro ‘Djoker’; quest’anno, come antipasto al Major più nobile, ha conquistato anche il titolo di Halle.

Sì, Sinner ha davvero tutto per arrivare fino in fondo anche qui. Il trono del ranking è legittimato da statistiche indiscutibili sulla sua superiorità nel gioco. E’ l’efficacia al servizio, soprattutto, a sbalordire. E si capisce quanto possa incidere nel torneo ’green’. Jannik è terzo al mondo nella speciale classifica che valuta il peso del servizio, dietro Hurkacz (infortunatosi al ginocchio ieri, e ritiratosi) e Zverev. Il ritorno al servizio ’foot up’ un annetto fa, col piede posteriore che si avvicina a quello davanti in battuta, ha innalzato la già eccellente qualità di Jannik. Nell’ultimo anno, solo Hurkacz lo ha preceduto in tutto il circuito per punti sulla prima, 78,7% contro 78,5%, eppure il polacco ’doppia’ il nostro per ace a partita, 14,2 contro 6,8. Sinner è poi secondo solo a Djokovic per punti conquistati sulle seconde (57,1%). Dove invece vede del tutto legittimato il proprio scettro di re del ranking è alla voce ’sotto pressione’. Valutando i break point convertiti (41,7%), quelli salvati (75%, dato decisamente superiore a quello di qualsiasi avversario), tie-break vinti (56,7%) e set decisivi vinti (81,8%, altra cifra da dominatore), si delinea il profilo di un giocatore quasi robotico per la capacità di non farsi condizionare dall’emozione dei punti più importanti. A proposito di Djokovic, anche lui è approdato al terzo turno, battendo il n. 277 al mondo, l’inglese Jacob Fearnley; 6-3, 6-4, 5-7, 7-5. Nole avanza con un cuore extra large, ma certo la recentissima operazione al ginocchio non può non condizionarlo.

Flavio Cobolli esce contro il cileno Tabilo, sconfitto in 5 set (6-7, 6-7, 6-4, 6-4, 4-6) dal cileno Tabilo. Avanza Musetti, vincitore nell’altro derby azzurro del Major, quello contro Luciano Darderi: 6-4, 4-6, 6-7, 6-4, 6-4 per il toscano, al termine di una battaglia di quattro ore che non sarà stata come quella della sera prima sul centrale fra Jannik e Matteo, ma che ha confermato quanto il nostro tennis sia in uno stato generale di grazia.

Domani il toscano neofinalisa al Queen’s affronterà l’argentino Comesana, appena entrato nel radar dei primi cento.

Oggi è anche il giorno di Fabio Fognini, contro lo spagnolo Bautista Agut al terzo turno. Si gioca a mezzogiorno sul campo 16, da questo Fabio ci si può aspettare un’altra meravigliosa sorpresa.

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