Sinner, come regalo la rivincita con Rublev

Cincinnati: Thompson si ritira nel giorno del compleanno dell’altoatesino. Ora c’è il russo, che lo ha battuto pochi giorni fa a Montreal

di GABRIELE TASSI -
17 agosto 2024
Sinner, come regalo la rivincita con Rublev

Sinner ha già affrontato Rublev pochi giorni fa a Montreal. L’azzurro, alla seconda partita di giornata, quell’incontro lo ha perso in tre set. A Cincinnati è il momento della rivincita, ma Jannik arriva alla partita decisamente più riposato

C’è tempo di soffiar su 23 candeline, forse di una pizza e di una serata con gli amici. Cose da ragazzo normale. Così, Jannik Sinner, nel giorno del suo compleanno si riposò. A Cincinnati quarti di finale senza giocare per l’azzurro. L’annuncio arriva nella serata italiana: la sfida fra il ragazzo delle meraviglie e Jordan Thompson non si gioca e si decide a tavolino. L’australiano ha un problema alle costole, si ritira e cede il passo al numero 1 del mondo, che giocherà la sua prima partita da 23enne in vetta al ranking.

Ma lui, concentrato com’è sul lavoro, di queste cose s’interesserà ben poco. Piuttosto, ora (oggi non prima delle 16), ai quarti di finale c’è un osso duro da affrontare. Andrey Rublev, tra i pochi tennisti in grado quest’anno di battere l’azzurro, oltretutto pochi giorni fa, 6-3, 1-6, 6-2 a Montreal (gli altri sono Alcaraz, Medvedev e Tsitsipas). In campo si era visto un Jannik un po’ al lumicino dopo un tour de force sul campo imposto dal maltempo. Bene, il compleanno e il ritiro di Thompson gli hanno regalato – almeno questa volta –, un giorno di riposo in più. Sì, perché nello swing americano per ora si è visto un Sinner non ancora al cento per cento della condizione, con un piccolo dolorino dalle parti dell’anca ricomparso proprio nel master mille canadese.

Al debutto a Cincinnati il numero 1 al mondo si è trovato davanti il baby prodigio Michelsen. Mentre l’americano sparava dritti a velocità impressionanti l’azzurro è riuscito a gestire il match, mostrando però una condizione fisica non ancora brillantissima. Basse percentuali al servizio e molte (otto) palle break concesse. Un gioco da limare sul duro veloce americano. Con i quarti a Cincinnati l’altoatesino ha l’occasione di mettere una buona manciata di punti fra lui e i diretti inseguitori: Novak Djokovic e Carlos Alcaraz. Proprio lo spagnolo ieri è apparso irriconoscibile: in un match durato giorni per le interruzioni da maltempo esce sconfitto contro Gael Monfils 4-6 7-6(5) 6-4, fracassa la racchetta e perde un bottino di 590 punti.

In finale non andrà in scena l’ennesima sfida del futuro. Senza la sua bestia nera, Sinner è il più favorito che mai. L’azzurro è anche il giocatore che quest’anno ha vinto più partite nei Masters 1000, 19 come Alexander Zverev. L’azzurro dimostra di avere anche il rendimento migliore di tutti sul duro: all’attivo ha 25 successi a fronte di due sconfitte (con tre titoli). Una media da confermare, ripartendo da quel lavoro duro che lo ha fatto salire al top.

Chi invece si gusta la rivincita è Mirra Andreeva. La russa elimina Jasmine Paolini (3-6, 6-3, 6-2), che l’aveva battuta nella finale olimpica di doppio, in coppia con Sara Errani. Per la toscana comincia ora la missione Us Open.

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