Sinner, così si gioca solo nei film. Finals dominate e fame da numero 1: "Grazie, posso ancora migliorare»
Taylor Fritz ko 6-4,6-4, da Lendl 1986 nessuno era più arrivato al titolo senza perdere nemmeno un set. Jannik: "Pubblico fantastico, fiero di essere italiano. Bello condividere tutto questo con i miei genitori" .
Prendete un campione perfetto e pensatelo più in grande. Aggiungete un ragazzo acqua e sapone, figlio del sacrificio sportivo e troverete la vittoria che tutti aspettavano da sempre: quella di un italiano, la prima, alle Atp Finals. E Jannik lo fa a modo suo: 6-4, 6-4 a un povero Taylor Fritz, ’vittima sacrificale’ dominata nei più grandi trionfi del tennista azzurro. Lo seppellisce sotto una valanga di ace e di vincenti. Poi ritira il premio di maestro dei maestri, discorso asciutto e, incredibilmente fuori dai suoi schemi inonda con una doccia di spumante il presidente federale Angelo Binaghi. Assieme al tenero abbraccio con papà Hanspeter due scorci dell’uomo dietro l’alieno, che dopo un anno da dominatore non manca di dire, mai pago: "Il lavoro non finisce mai e sappiamo che abbiamo margine".
"Rispetto all’anno scorso (aveva perso contro Djokovic, ndr) è tutta un’altra storia – commenta dopo il match –. Non c’è posto più bello per finire la stagione" e centrare il primo grande titolo in Italia. "Il pubblico mi ha dato davvero tanto – aggiunge –, soprattutto quando le cose non andavano bene mi ha sempre aiutato. Sono fiero di essere italiano". E non dimentica nemmeno di ringraziare il giudice di sedia Carlos Bernardes, che ieri ha arbitrato la sua ultima partita. Pure la squadra del cuore, il Milan, lo celebra: "Che vittoria e che stagione. Jannik Sinner tu sei il migliore".
Il mondo del tennis si augura possa essere l’inizio di una lunga serie. Perché , parola del presidente Atp Andrea Gaudenzi, "le Finals resteranno in Italia fino al 2030". Torino ha già messo a bilancio la manifestazione per un altro paio d’anni, dopo si saprà dove troverà casa lo show, forse Milano, la capitale della moda. Perché poi il tennis è diventato un fenomeno globale, tanto che la vittoria ’scomoda’ pure la presidente del Consiglio Meloni, Sinner "scrive un’altra pagina storica per il tennis italiano. Un trionfo che premia talento, dedizione e passione. Grazie!". E la dedizione si vede nei numeri impressionanti di un anno che finirà la prossima settimana con la Coppa Davis. Ma intanto Jannik si porta a casa il titolo senza perdere un set, non succedeva dal 1986, quando un altro cannibale, Ivan Lendl, riuscì nell’impresa. Contro Fritz, Jannik centra la settantesima vittoria in stagione e l’ottavo titolo. Per l’americano, già battuto ai gironi, è impossibile tener testa al talento di casa. Il suo tennis da fondo, potente e agganciato a un servizio imprendibile per i più, è costato caro pure al numero due del mondo Zverev. Ma davanti alla solidità, alla potenza punteggiata dalle variazioni di Jannik, praticamente non vede mai la luce.
Una vittoria figlia di un anno di trionfi e pensieri, conquistata con il sempre incombente spettro del ricorso Wada al Tas di Losanna per il caso doping. Ma intanto è impossibile non godersi la gioia di un ragazzo capace di andarsene di casa a 13 anni per inseguire il sogno e dire: "I genitori e le persone che ti stanno vicino vengono prima di tutto il resto. È stato bello vedere la famiglia qui con me. Solo loro sanno quanti sacrifici abbiamo fatto, in certi momenti non era semplice e condividere tutto questo con la famiglia è bellissimo".
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