Sinner, un dominatore senza più limiti. Assalto alla Davis, poi il sogno Grande Slam
Per il re del ranking un 2024 da leggenda, e non è finita qui: a Malaga bis possibile per la storia, giovedì i quarti contro l’Argentina
Fenomeno Sinner. Mentre si assottogliano di torneo in torneo le possibilità lessicali di descrivere adeguatamente un campione globale che tutti ora ci invidiano, lui continua a stupire. E come un arcobaleno che fa guardare al cielo coi suoi irresistibili e variegati riflessi, incanta il mondo della racchetta che sgrana gli occhi e si chiede dove possa ancora arrivare.
C’è lo Jannik che fa impazzire gli statistici: il trionfo alle Finals chiude una stagione da 70 vittorie e 6 sconfitte, appena al di fuori della top ten storica delle percentuali di successo in un anno; il Masters conquistato a Torino senza perdere set lo pone poi al livello del solo Lendl del 1986, mentre i quasi 4mila punti di vantaggio nel ranking dal numero 2 Zverev sono un altro sigillo di unicità (solo Djokovic nel 2015 scavò un solco maggiore).
Gli appassionati di fisica gongolano nell’apprendere che il dritto di Sinner viaggia mediamente a 123 chilometri all’ora, otto in più rispetto a quello degli avversari, e passando due centimetri più basso, sopra la rete, di quello dei ’comuni mortali’ dell’Atp. Una supremazia balistica valida anche per il rovescio (117 km/h, sette in più di quello medio dei rivali).
Meritano menzione anche gli esperti autorevoli che corroborano con l’acustica la sensazione visiva generale: la pallina colpita da Jannik fa un rumore diverso da quella di tutti gli altri. E l’ammirazione è poi di tutti quando si considera l’uomo a gioco fermo. Sempre misurato, garbato, umile: una sorta di alieno, quindi, in quel mondo di esasperata competizione.
La meraviglia è che forse siamo solo all’inizio di una leggenda. Sinner è già a Malaga, con l’obiettivo di un trionfo bis in Coppa Davis che solo pochi anni fa sarebbe parsa una folle illusione. Giovedì c’è l’Argentina nei quart: Jannik incrocerà Baez, numero 27 Atp, e non è ancora dato sapere chi il capitano Filippo Volandri schiererà come secondo singolarista. Il ballottaggio è tra Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini, e di fronte ci sarà con ogni probabilità Francisco Cerundolo. Formazione da prendere con le molle, quella sudamericana, perché poi nel doppio Gonzalez-Molteni impegneranno di sicuro Bolelli-Vavassori, pur essendo la coppia azzurra di elevatissima qualità.
Però, con Jannik trascinatore naturale, tutto ci è ancora possibile. I bookies ci danno favoriti delle finali, non a caso.
E poi ci sarà il 2025, con gli Australian Open che vedranno il Rosso di Sesto campione in carica e favorito. Forse il solo Alcaraz, ma solo se in stato di grazia fisico, sembra in grado di contendere oggi la vittoria in un grande torneo a Sinner. Sempre più completo, sempre meno insidiabile, il nostro fuoriclasse. Nulla sembra poter scalfire il suo animo di campione totale. E allora, proviamo ad azzardare quale sia il suo obiettivo per l’anno che verrà. Non solo Wimbledon e il Roland Garros, che gli mancano. Ma il Grande Slam, già che ci siamo.
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