Sinner, un dominatore senza più limiti. Assalto alla Davis, poi il sogno Grande Slam

Per il re del ranking un 2024 da leggenda, e non è finita qui: a Malaga bis possibile per la storia, giovedì i quarti contro l’Argentina

di PAOLO GRILLI
19 novembre 2024
Sinner, un dominatore senza più limiti. Assalto alla Davis, poi il sogno Grande Slam

Jannik Sinner, 23 anni, ha completato col trionfo alle Atp Finals. una stagione d’oro che già lo aveva visto vincere gli Open d’Australia e degli Stati Uniti

Fenomeno Sinner. Mentre si assottogliano di torneo in torneo le possibilità lessicali di descrivere adeguatamente un campione globale che tutti ora ci invidiano, lui continua a stupire. E come un arcobaleno che fa guardare al cielo coi suoi irresistibili e variegati riflessi, incanta il mondo della racchetta che sgrana gli occhi e si chiede dove possa ancora arrivare.

C’è lo Jannik che fa impazzire gli statistici: il trionfo alle Finals chiude una stagione da 70 vittorie e 6 sconfitte, appena al di fuori della top ten storica delle percentuali di successo in un anno; il Masters conquistato a Torino senza perdere set lo pone poi al livello del solo Lendl del 1986, mentre i quasi 4mila punti di vantaggio nel ranking dal numero 2 Zverev sono un altro sigillo di unicità (solo Djokovic nel 2015 scavò un solco maggiore).

Gli appassionati di fisica gongolano nell’apprendere che il dritto di Sinner viaggia mediamente a 123 chilometri all’ora, otto in più rispetto a quello degli avversari, e passando due centimetri più basso, sopra la rete, di quello dei ’comuni mortali’ dell’Atp. Una supremazia balistica valida anche per il rovescio (117 km/h, sette in più di quello medio dei rivali).

Meritano menzione anche gli esperti autorevoli che corroborano con l’acustica la sensazione visiva generale: la pallina colpita da Jannik fa un rumore diverso da quella di tutti gli altri. E l’ammirazione è poi di tutti quando si considera l’uomo a gioco fermo. Sempre misurato, garbato, umile: una sorta di alieno, quindi, in quel mondo di esasperata competizione.

La meraviglia è che forse siamo solo all’inizio di una leggenda. Sinner è già a Malaga, con l’obiettivo di un trionfo bis in Coppa Davis che solo pochi anni fa sarebbe parsa una folle illusione. Giovedì c’è l’Argentina nei quart: Jannik incrocerà Baez, numero 27 Atp, e non è ancora dato sapere chi il capitano Filippo Volandri schiererà come secondo singolarista. Il ballottaggio è tra Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini, e di fronte ci sarà con ogni probabilità Francisco Cerundolo. Formazione da prendere con le molle, quella sudamericana, perché poi nel doppio Gonzalez-Molteni impegneranno di sicuro Bolelli-Vavassori, pur essendo la coppia azzurra di elevatissima qualità.

Però, con Jannik trascinatore naturale, tutto ci è ancora possibile. I bookies ci danno favoriti delle finali, non a caso.

E poi ci sarà il 2025, con gli Australian Open che vedranno il Rosso di Sesto campione in carica e favorito. Forse il solo Alcaraz, ma solo se in stato di grazia fisico, sembra in grado di contendere oggi la vittoria in un grande torneo a Sinner. Sempre più completo, sempre meno insidiabile, il nostro fuoriclasse. Nulla sembra poter scalfire il suo animo di campione totale. E allora, proviamo ad azzardare quale sia il suo obiettivo per l’anno che verrà. Non solo Wimbledon e il Roland Garros, che gli mancano. Ma il Grande Slam, già che ci siamo.

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