Sinner vince il derby, Berrettini non perde

Partita spettacolare a Wimbledon, la spunta Jannik dopo tre tie-break. Fognini batte il numero 8 Ruud, passa anche la Paolini

di DORIANO RABOTTI -
4 luglio 2024
Sinner vince il derby, Berrettini non perde

Sinner vince il derby, Berrettini non perde

Sull’erba di una sontuosa battaglia restano i cocci di un solo rimpianto: peccato. Peccato che questo derby fratricida sia andato in scena così presto, a Wimbledon. Ha vinto Sinner 7-6, 7-6, 2-6, 7-6, ma hanno vinto entrambi, anche Berrettini che ha retto contro il numero 1 al mondo con testa, cuore e fisico. Si sarebbero meritati anche loro, gli inglesi, di vedere più avanti nel tabellone quanto sono bravi gli italiani con la racchetta in mano, di questi tempi.

Certo, nel pomeriggio londinese ne avevano avuto un bell’assaggio, con la vittoria di Fognini su Ruud (6-4, 7-5, 6-7, 6-3). E con quella della Paolini sulla belga Minnen (7-6, 6-2).

Ma il piatto forte della giornata è andato in scena dopo le 20, con la sfida tra Jannik e Matteo, amicissimi fuori, avversari che si conoscono bene in campo. Una situazione per certi versi ideale eppure la peggiore possibile, e non certo per questioni agonistiche: che ad ogni scambio i due vedessero dall’altra parte della rete solo un avversario, è più che sicuro. Che conoscessero benissimo i presunti punti deboli dell’altro, anche.

Sinner ha capito subito che l’amico era in palla: ci sono voluti due tie-break per portarsi avanti di due set, e ancora non è bastato. Sarà stata l’aria di Wimbledon, di sicuro un Berrettini così consistente anche sul piano fisico alla distanza non si vedeva da tempo. Forse da quella finale a Wimbledon nello stesso giorno in cui gli azzurri di Mancini vincevano il titolo Europeo, tre anni fa. Un picco che entrambi, Matteo e gli azzurri, non hanno più toccato da allora.

Prima, come detto, a illuminare il cielo di londra era arrivata la chioma ossigenata di Fabio Fongini. Il cui talento non è mai stato in discussione, ma aver battuto il numero 8 al mondo Casper Ruud e in quel modo somiglia a un’impresa, considerando che oggi il ribelle sanremese ha 37 anni e nel ranking è ’solo’ al numero 94. "È per partite così che amo e allo stesso tempo odio questo sport". Già, perché dopo aver avuto in pugno il match per quasi tre set, il tie-break perso male nel terzo poteva far pensare a una delle metamorfosi al contrario, da farfalla a bruco, alle quali Fognini ci ha abituato nel corso degli anni.

E invece stavolta è stato diverso, non solo per i capelli biondo platino sotto la fascia. Il terzo turno a Wimbledon eguaglia il suo miglior risultato. Non troverà Sonego, però: il piemontese è stato battuto da Bautista Agut 6-3 3-6 6-3 6-4. Avanti anche Alcaraz (7-6, 6-2, 6-2 all’australiano Vukic) e Medvedev (6-7, 7-6, 6-4, 7-5 al francese Muller).

Continua a leggere tutte le notizie di sport su