Sinner vuole il ruolo da star. Insidia Medvedev, quasi una finale. Per vincere serve un colpo di teatro

Us Open, ai quarti 13esima sfida per un match diventato un classico: l’ultima volta a Wimbledon trionfò Daniil. Passate le ombre del caso doping, Jannik va a caccia del riscatto: l’arma principale sarà l’effetto sorpresa. .

di GABRIELE TASSI -
4 settembre 2024
Insidia Medvedev, quasi una finale. Per vincere serve un colpo di teatro

Us Open, ai quarti 13esima sfida per un match diventato un classico: l’ultima volta a Wimbledon trionfò Daniil. Passate le ombre del caso doping, Jannik va a caccia del riscatto: l’arma principale sarà l’effetto sorpresa. .

Ci eravamo lasciati sui prati di Wimbledon. Un Sinner testa fra le mani in preda ai capogiri. Cinque set di passione ai quarti di finale di Church Road, con Medvedev in grado – per la prima volta dopo cinque match –, di battere l’azzurro. E nella notte fra oggi e domani (non prima delle 2,30), proprio ai quarti degli Us Open, va in scena la rivincita: una partita fisica e mentale. Due giocatori che si conoscono alla perfezione dopo essersi affrontati già dodici volte ed essere diventati l’uno il tabù dell’altro in un match con una variabile che può valere la vittoria: l’effetto sorpresa.

CONTINUITÀ

Sulla carta è Sinner a partire favorito. Quest’anno l’azzurro ha una tabella di marcia invidiabile, con 48 vittorie su 53 partite giocate. Il russo invece non è certo nella sua annata migliore: per lui il saldo successi/sconfitte è di 35 a 13. Con la vittoria su Tommy Paul (durante il quale ha avvertito un nuovo fastidio all’anca), inoltre, l’azzurro ha centrato l’ennesimo record: il suo nome compare assieme a quello dei ’Fab four’, Agassi, Wawrinka e Ferrer. Perché? Come loro è riuscito a raggiungere almeno tutti i quarti di finale slam in un anno. L’altro dato che potrebbe giocare a favore dell’altoatesino è la continuità nei tie-break: 14 su 15 quelli vinti quest’anno.

IL REGNO DELL’ORSO

Si è detto: l’uno il tabù dell’altro. E con questo si aprono due lunghe parentesi del lungo confronto fra i due. Dal 2020 a inizio 2023 le prime 6 sfide portano il nome di Medvedev. Tutti ricorderanno il poco educato sbadiglio ’mimato’ durante il cambio campo delle Atp Finals 2021.

L’ERA JANNIK

Chiamatelo giro di boa, chiamatelo cambio di passo. Sinner, dopo aver sofferto e cambiato team, a Pechino 2023 è riuscito a invertire la rotta. Da quel momento i due si affronteranno nel Tour 2 volte in semifinale e 3 in finale: tutte vittorie a favore dell’azzurro, con l’apoetosi degli Australian Open.

PENULTIMO ATTO

C’è il precedente più fresco fra i due a spezzare l’era Sinner. Cinque dolorosissimi set e un biglietto di ritorno da Londra dopo l’eliminazione da Wimbledon. E qui però variabili a iosa: il piccolo malore che colse Jannik sul centrale, al punto da lasciarlo senza forze. Ma soprattutto il peso psicologico di un ’caso doping’ che era nel pieno del suo svolgimento. Ancora lontana era la sentenza di assoluzione, con Jannik che ha dichiarato di aver passato molte notti insonni durante lo Slam inglese.

TATTICA

Vincerà il primo a prendersi il diritto di sorprendere (l’altro). I colpi killer di Jannik contro il muro di gomma del russo. Daniil è riuscito più volte a cogliere in contropiede l’azzurro avvicinandosi alla riga. Sinner, nella finale degli Australian Open, trovò le formidabile rimonta giocando più indietro.

Oggi, da evitare, ci sono gli inizi incerti come quelli dei giorni scorsi. La semifinale, per chiunque se la guadagnerà, sarà il risultato di un colpo di teatro. E Jannik ha le carte in regola per fare da protagonista.

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