Us Open e Davis alle porte: ai big azzurri manca ancora la continuità

Il ko di Sinner a Cincinnati dopo il trionfo a Toronto, Berrettini in calo dopo Wimbledon, Musetti senza acuti negli ultimi tre tornei: serve il definitivo salto di qualità

di PAOLO GRILLI -
18 agosto 2023
Jannik Sinner, 22 anni, numero 6 del mondo

Jannik Sinner, 22 anni, numero 6 del mondo

Roma, 18 agosto 2023 – E’ un problema comune nel tennis dell’esasperazione di tutto, ma non sfugge che qualche problema di volo, per gli azzurri, ci sia in questa estate che pure ha portato Jannik Sinner al numero 6 del mondo. Dopo un exploit, raramente ci si ripete: anzi, più spesso si incappa in scivoloni generati dalla stanchezza, dalla necessità di adattarsi a nuovi campi, dalla presenza di avversari agguerritissimi anche se di ranking modesto.  Proprio l’altoatesino, a Cincinnati, ha palesato le difficoltà del bis perdendo subito dal serbo numero 66 al mondo, Lajovic, tre giorni dopo il trionfo nel Masters 1000 canadese.  Matteo Berrettini, poi, ‘risorto’ a Wimbledon, è tornato a quote di volo più basse perdendo nettamente a Toronto proprio con Jannik, poi in tre set in Ohio contro il quotato Auger Aliassime. Segno che il ritorno al top non sarà così semplice. Lorenzo Musetti, poi, dopo la semifinale all’Open di Svezia persa contro Ruud non è andato oltre i quarti nel German Open e non ha avuto chance a Toronto e a Cincinnati incappando subito contro Medvedev.  C’è un problema di continuità, come se un risultato di alto livello fosse fonte più di stanchezza che di fiducia. Non fanno eccezione gli assi internazionali. Come Carlos Alcaraz, che dopo il successo a Wimbledon ha perso contro il non irresistibile Tommy Paul in Canada e sta faticando un po’ a Cincinnati.   Al femminile, Elisabetta Cocciaretto, reduce dal trionfo nel Wta 250 di Losanna, si è subito fermata in Ohio contro la n.38 Sloan Stephens. Nel torneo Usa è ancora in lizza per noi Jasmine Paolini, arrivata ai quarti.  La considerazione più ovvia è che bisognerebbe dosare le forze per tenere alto il rendimento. Anche se i tornei più importanti portano tanto in termini economici e di preparazione. Alle porte ci sono l’Us Open e subito dopo la Coppa Davis. Come ci arriveranno gli azzurri, tra questi alti e bassi?

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