La finale "Virtus aggressiva e incosciente"

Coach Mastrangelo e il primo atto (domani alle 19) con il San Donà al palas Allende per salire in A2: "Dobbiamo avere ambizione"

11 maggio 2024
La finale "Virtus aggressiva e incosciente"

La finale "Virtus aggressiva e incosciente"

E’ arrivato il momento che si aspetta da una vita. La finale. Una finale dal sapore particolare. La Smartsystem si gioca la promozione in serie A2. La sfida è con San Donà. Si gioca al meglio delle tre partite. Garauno è domani alle 19 al Palas Allende. "Sono venuto a Fano per un finale di stagione così – esordisce coach Vincenzo Mastrangelo –, so quanto conta in questo progetto e avevo visto tanti pregi in questi ragazzi". Sull’avversaria di turno: "La stiamo studiando con Roscini, il vice allenatore, e credo che se sono arrivati in finale sono un grande squadra fatta di esperienza e di ragazzi giovani emergenti". Il palazzetto di Fano in campionato e playoff è finora inviolato: "Per noi il fattore campo conta tanto, lo sappiamo noi e lo sanno gli avversari. Vengo da Gioia del Colle dove il tifo è sempre stata l’arma in più, quindi mi sento a casa qui nel Palas fanese". Il tecnico biancorosso continua: "Tre aggettivi per definire la Virtus? Aggressiva, incosciente, ambiziosa".

Poi racconta come si stanno preparando alla fase finale: "Vivendo la nostra settimana come tutte le altre, senza aggiungere o togliere spazio a nessuna parte tecnica e tattica. Per imporsi in partite come queste occorre giocare bene, sembra stupido ma è così. In questo sport vince chi gioca meglio. Come si vive una finale da allenatore? Ormai inizio ad averne giocate tante e quindi so come tenere a freno l’ansia, ma non nascondo che sono felicissimo di giocarla....Il resto lo tengo per me". Se la Smartsystem è arrivata fino a qui è merito anche di Mattia Brunetti, il diesse della Virtus che ci ha sempre creduto: "Mi aspettavo qualcosa di importante, ma soprattutto speravo di arrivare in fondo. Ero sicuro che la squadra che avevamo costruito poteva fare molto bene in questo campionato. Poi la tegola di Rizo Gonzalez a bocce ancora ferme è stata una bella tegola. Ma la società ha dimostrato di essere matura e di ovviare a tutte le difficoltà che si sono presentate in questa stagione".

Brunetti che ha allestito questa rosa che ora punta all’A2, è soddisfatto: "Sono convinto delle scelte fatte. Dalla prima all’ultima. Ogni scelta fatta è stata frutto di attente valutazioni. Poi in fase di mercato ci sono budget da rispettare e soprattutto ci sono anche gli altri". Una figura, quella di Brunetti che ha attraversato prima da giocatore, poi da allenatore e ora da dirigente una bella fetta di storia societaria: "Per me la Virtus è casa. Ci sono cresciuto. Con me i miei amici che ancora frequento e con cui sto condividendo questo percorso. Le emozioni sono amplificate. Sono arrivato quattordicenne 30 anni fa alla Virtus e il sogno era arrivare nella prima squadra in A2. Ora siamo ad un passo da riportare la Virtus in A2". Sul fortino Palas Allende: "Il Palas Allende è un fortino che difenderemo con tutto quello che abbiamo. Con il nostro pubblico possiamo fare grandi cose".

Beatrice Terenzi

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