La sfida del Palabanca. Powervolley, notte verità
Superlega, l’Allianz a Piacenza per conquistare un posto nelle semifinali scudetto
Domenica sera l’Allianz Milano ha fatto un bel giro sulle montagne russe. Provato il brivido della conquista e della rimonta ora però servono stabilità e concretezza. Questa sera, alle 20.30, contro la Gas Sales Bluenergy Piacenza il premio è l’accesso alle semifinali scudetto. Dopo le fatiche di gara 4, per entrambe le formazioni, c’è la partita decisiva, crocevia della stagione. Milano dovrà provare, come fatto all’esordio della serie, a ribaltare il fattore campo e a non farsi sopraffare dalla qualità degli avversari.
"Non abbiamo ancora fatto niente, oggi c’è la gara vera. Quella da dentro o fuori – dice coach Piazza - Noi ne abbiamo già giocata una domenica, loro non ancora, ma adesso siamo 0-0 palla al centro. Che partita sarà? Sono i playoff della Superlega italiana, guardate un po’ i roster di Piacenza e di Milano. Ci sono giocatori che tutto il mondo ci invidia. Sono tutte partite di altissimo livello, in cui nessuno ti regala niente e si devono guadagnare i punti con le unghie e con i denti".
La formazione lombarda dovrà, come fatto qualche giorno fa, essere paziente, stare su ogni pallone e non perdere la motivazione. Il sestetto titolare dovrebbe essere il solito, con l’incognita di Kaziyski. Il bulgaro in questi match, non è riuscito a esprimere il proprio talento. L’esperienza, certo, è dalla sua, ma forse un po’ di riposo non farebbe male potendo sfruttare Mergarejo che sarà sicuramente pronto e carico dopo la prestazione di domenica che gli è valsa il ruolo di Mvp. In questi giorni di lavoro l’Allianz avrà quasi certamente lavorato su quei piccoli dettagli che non hanno permesso di vincere i primi due set. Se si vuole trovare qualche macchia nell’ultima partita ogni tanto è mancata lucidità in alcune scelte offensive.
Piazza potrà comunque contare su Ishikawa che, in fase playoff, alza sempre il livello, sui centrali Loser e Vitelli tra i migliori domenica, sui recuperi di Catania e sul braccio di Reggers. Quest’ultimo non è stato particolarmente incisivo per i suoi, ma può essere determinante.
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