Atletica, in arrivo gli Europei a squadre: gli azzurri in gara
Fari puntati su Tamberi e Ceccarelli, ma anche sui vari Sibilio, Furlani, Weir, Zoghlami
Milano, 20 giugno 2023 - Mercoledì mattina la partenza azzurra verso la Polonia, giovedì la riunione di squadra e gli allenamenti ufficiali nell’avveniristico stadio Slaski di Chorzow, già conosciuto da buona parte degli azzurri per averci gareggiato alle World Relays oppure agli EuroTeam di due anni fa. E venerdì l’inizio delle gare, in tre sessioni pomeridiane, fino a domenica. È tutto pronto per gli Europei di atletica a squadre, edizione numero 10 (da Leiria 2009, cioè da quando si chiama così), eredità della storica Coppa Europa (29 edizioni dal 1965 al 2008). La notizia del giorno è certamente il ’sì’ di Gianmarco Tamberi, il capitano azzurro, pronto a spingere la squadra verso risultati di valore. Dopo la presentazione dei temi al femminile, ecco il focus sulle gare maschili e il ruolo che possono ritagliarsi gli azzurri.
Sprint
I più veloci? Sulla carta Italia, Francia e Olanda, spaziando tra 100 e 200 metri. Al campione d’Europa indoor Samuele Ceccarelli il compito di indossare l’azzurro sul rettilineo polacco, forte della consapevolezza acquisita tra Istanbul (6.47 nei 60) e il Golden Gala (10.13 tra le star) e di una sana sfrontatezza che non sfocia mai nella superbia. Paura di nessuno. Nemmeno di un mostro sacro della velocità europea come l’ex primatista continentale Jimmy Vicaut, autore della fiammata a 10.06 nel pre-meeting della Diamond League a Parigi ma tornato su tempi meno nobili domenica scorsa a Nancy (10.35). Le mine vaganti sono il ventunenne olandese Raphael Bouju, appena esploso a 10.02 e capofila tra gli iscritti, e il polacco Dominik Kopec, sabato scorso 10.05 e 10.06 a Dessau. Da 10.20 in giù in stagione anche il finlandese Samuli Samuelsson, il tedesco Robin Ganter, il britannico Jeremiah Azu. Nei 200 metri il duello annunciato è quello tra il campione olimpico della staffetta Filippo Tortu, 20.30 a Nairobi, 20.10 l’anno scorso ai Mondiali di Eugene, e il francese Ryan Zeze che in questa stagione ha corso lo stesso crono di ‘Pippo’ (20.30) e che in carriera non ha fatto meglio di 20.26. L’attesa, inevitabile, è anche per scoprire quale tempo saprà timbrare la staffetta azzurra dopo il 38.38 di Firenze e la squalifica di Parigi: convocati anche gli altri campioni olimpici Fausto Desalu e Lorenzo Patta, insieme a Marco Ricci e Matteo Melluzzo. A Chorzow va trovato il giusto equilibrio tra due esigenze, quella di viaggiare il più forte possibile per blindare la qualificazione ai Mondiali e quella di ottenere il maggior bottino di punti per la classifica degli Europei a squadre, evitando squalifiche che in termini di punteggio potrebbero costare carissime. Nei 400 la casella azzurra è riempita da Lorenzo Benati, accreditato del 45.73 di Grosseto, in una specialità che potrebbe essere dominata dalla novità norvegese Havard Bentdal Ingvaldsen, vent’anni, sorprendente quarto in Diamond League a Oslo con il primato nazionale di 44.86. Quota gioventù anche con il portoghese Joao Coelho, quota esperienza con il belga Kevin Borlée e l’olandese Liemarvin Bonevacia. E poi c’è la mista: viaggio in Polonia anche per l’ostacolista Alessandro Sibilio, Edoardo Scotti e Brayan Lopez.
Mezzofondo
Il re di Coppa non vuole tradire. Campione in Coppa Europa dei 10.000 a Pacé, vincitore nelle ultime due edizioni degli Europei a squadre nei 5000 (Bydgoszcz 2019, Chorzow 2021), Yeman Crippa è di diritto tra i ‘senatori’ della spedizione azzurra e tra gli atleti più quotati d’Europa, complice la doppia medaglia dello scorso agosto a Monaco di Baviera. Per fare tris nei 5000 il mezzofondista trentino dovrà sbarazzarsi del forte burundese naturalizzato spagnolo Thierry Ndikumwenayo, già due volte sotto i tredici minuti nelle tappe di Diamond League di Firenze (12:59.03) e Oslo (12:58.60). Per Crippa è invece la prima uscita dell’anno su questa distanza, che lo vede opposto anche al britannico Jonathan Davies. Norvegia senza gli Ingebrigtsen ma con Awet Nftalem Kibrab. È degna di una finale europea, la prova dei 3000 siepi: il bronzo di Monaco Osama Zoghlami si misura con il finlandese d’oro Topi Raitanen e lo spagnolo quarto all’Olympiastadion Daniel Arce, il migliore dell’anno con l’8:10.63 di Charlety. Zoghlami (con il gemello Ala Zoghlami come riserva-jolly per il mezzofondo) si è già distinto a Rabat con il crono di 8:14.58. Spagna in pole position nei 1500 metri grazie al talento del bronzo mondiale Mohamed Katir, devastante tra Firenze (12:52.09 nei 5000) e Oslo (3:28.89). Quanti avversari per un Pietro Arese in piena ascesa e sempre più maturo, 3:33.56 in Polonia, a Bydgoszcz, per la vittoria nella tappa Gold del Continental Tour e la seconda piazza nelle liste italiane all-time: occhio al portoghese Isaac Nader, al diciottenne olandese Niels Laros (già 3:32.89), al britannico George Mills. Negli 800 la Francia si affida alla sua terza potenza stagionale, Yanis Meziane, pur sempre capolista tra gli iscritti con 1:44.78. C’è Catalin Tecuceanu per l’Italia Team (1:45.69 a Turku), chiamato a interpretare bene tatticamente la gara in un contesto che include anche lo svedese Andreas Kramer e lo spagnolo campione europeo indoor Adrian Ben.
Ostacoli
Oro di Napoli, l’Alessandro Sibilio rivisto a Ginevra in 48.23 ha la classe per mettere le mani sugli Europei a squadre, come già accaduto nell’edizione passata. Il finalista olimpico di Tokyo dei 400hs, rientrato dopo l’infortunio che l’ha tenuto ai box nella scorsa stagione, deve respingere gli assalti di un gruppo di rivali senza particolari stelle ma con buone credenziali come l’olandese Nick Smidt, il tedesco Emil Agyekum, il belga Julien Watrin. A Giacomo Bertoncelli, azzurro agli Europei di Monaco, il ruolo di riserva. Nei 110hs Hassane Fofana ha mancato il personale di un solo centesimo a Turku (13.43) e si presenta con il quarto crono dell’anno, meglio anche del francese Pascal Martinot-Lagarde (13.45): spicca il 13.10 dello svizzero Jason Joseph, il campione d’Europa al coperto di Istanbul.
Salti
Che gara trova Gianmarco Tamberi? Il campione olimpico dell’alto, nel suo debutto stagionale, subentrando a Stefano Sottile, dovrà vedersela con alcuni dei migliori saltatori continentali in circolazione. Tra questi, il campione europeo indoor di Istanbul, ovvero l’olandese Douwe Amels, e la medaglia di bronzo dell’Atakoy Arena, Thomas Carmoy (Belgio). Nella stagione outdoor hanno saltato 2,27 il vicecampione europeo di Monaco Tobias Potye (Germania) e il polacco Norbert Kobielski, mentre non ha ancora debuttato outdoor l’argento mondiale indoor Loic Gasch (Svizzera). È bene rinfrescare il regolamento: al quarto errore si abbandona la gara, salvo che in caso di vittoria già conseguita. Nel lungo per Mattia Furlani è la seconda esperienza in Nazionale assoluta, fatto tesoro del debutto agli Euroindoor di Istanbul. Le prime tre gare all’aperto hanno mostrato le potenzialità infinite del 18enne (8,44 ventoso a Savona, 8,24 per vincere a Hengelo, 8,04 a Palermo nella finale scudetto), ora alla prova di questa nuova avventura europea per continuare il percorso di crescita, al cospetto del campionissimo greco Miltiadis Tentoglou, oro olimpico, mondiale indoor ed europeo all’aperto e al coperto. Nel cast anche lo svedese argento d’Europa Thobias Montler e il decatleta svizzero Simon Ehammer che nel lungo ha il proprio cavallo di battaglia (8,32 a Oslo battendo Tentoglou). Il triplista Tobia Bocchi sbarca a Chorzow con l’entusiasmo del fresco 17,26 di Castellon, primato personale migliorato di dodici centimetri e seconda misura dell’anno tra i partecipanti: meglio di lui soltanto la tripla corona portoghese di Pedro Pablo Pichardo, il saltatore che raduna gli ori di Olimpia, dei Mondiali e degli Europei. A completare il parterre dei salti azzurri è Claudio Stecchi che dopo il 5,82 in sala (primato italiano indoor eguagliato) all’aperto in stagione vale 5,76: pur senza Duplantis gli avversari non mancano, dal polacco Piotr Lisek al francese Thibaut Collet, dal greco Emmanouil Karalis all’olandese Menno Vloon.
Lanci
Zane Weir ha incantato l’Europa con il 22,06 di Istanbul e scende in pedana per prendersi lo scettro anche agli EuroTeam: il pesista azzurro, quinto alle Olimpiadi, in primavera si è spinto fino a 21,74 ad Halle, biglietto da visita di tutto rispetto nel confronto con il ceco Tomas Stanek e il polacco idolo di casa Michal Haratyk, senz’altro i due avversari più temibili. Nelle altre tre specialità dei lanci, l’obiettivo è tenere alta la bandiera tricolore e incamerare quanta più esperienza internazionale possibile, per il discobolo Alessio Mannucci, il martellista Giorgio Olivieri e il giavellottista Michele Fina alla prima convocazione con i grandi. Mannucci nel disco con lo svedese oro di Tokyo Daniel Stahl, Olivieri con il polacco campione olimpico del martello Wojciech Nowicki, Fina con il giavellottista tedesco oro europeo Julian Weber.
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