Atletica leggera, Arese fa il record italiano nei 1500 metri

Il torinese firma il nuovo primato, strappandolo a Gennaro Di Napoli in occasione della sesta tappa della Wanda Diamond League a Oslo. Segnali di crescita da Jacobs

31 maggio 2024
Arese in azione

Arese in azione

Oslo, 30 maggio 2024 - Dopo 34 anni cade uno dei più iconici primati italiani di atletica leggera. In occasione nella sesta tappa della Wanda Diamond League andata in scena a Oslo, Pietro Arese con 3:32.13 nei 1500 metri supera lo storico 3:32.78 di Gennaro Di Napoli realizzato a Rieti il 9 settembre del 1990, raggiungendo il primo dei suoi obiettivi stagionali, che faranno tappa soprattutto agli Europei di Roma (7-12 giugno) e in agosto alle Olimpiadi di Parigi. Successo per il norvegese Jakob Ingebrigtsen con il miglior tempo al mondo del 2024 (3:29.74). Tra gli azzurri può sorridere anche il campione olimpico Marcell Jacobs che torna su tempi di valore nei 100 metri con il primato stagionale di 10.03 (+0.4) a due giorni dal 10.19 di Ostrava: quarto posto con il miglior crono personale dall’agosto 2022, nella gara vinta dal sudafricano Akani Simbine in 9.94. Ottima terza piazza ai Bislett Games in Norvegia per Daisy Osakue nel disco con 63,29 (la cinese Feng Bin 67,89), quarta negli 800 Elena Bellò (2:00.05), settima Ayomide Folorunso al debutto stagionale nei 400 ostacoli (56.06).

Le parole di Arese

“Vuol dire tanto - commenta Arese, torinese delle Fiamme Gialle allenato da Silvano Danzi a Varese, capace di togliere quasi un secondo al precedente personale di 3:33.11 realizzato ai Mondiali di Budapest nell’agosto scorso - Arrivare a far meno di una leggenda dell’atletica come Gennaro Di Napoli è qualcosa che mi è entrata dentro. Non posso che dire grazie a tutte le persone che erano con me in pista e mi hanno tenuto per mano per 1500 metri, quelle che ci sono e quelle che non ci sono più. Adesso con questi tempi si può ragionare per qualcosa di veramente buono: è tutto frutto della mentalità che ho sempre avuto di fare le cose un passo alla volta, senza strafare, sempre cercando obiettivi alla mia portata. Avere più di cento azzurri agli Europei sarà incredibile: 116 atleti che in questi anni hanno dimostrato di avere un grandioso spirito di squadra. Ci daremo tantissimo supporto a vicenda”.

La gara del nuovo record 

Un contatto quando mancano due giri al termine, con Arese nelle retrovie del gruppo, in mezzo al traffico. La sua gara, di fatto, comincia lì. Non si scompone, riprende a correre e inizia a guadagnare posizioni, a rimontare su un parterre di rivali da urlo. L’ultimo giro è energia pura, carattere, intelligenza, tutte peculiarità che fanno di Arese un esempio della nostra atletica, un modello da imitare per costanza e serietà. Il lungo inseguimento al record è terminato: tutti sapevano che prima o poi sarebbe arrivato, bisognava soltanto capire per mano di chi, considerata la densità di ‘miler’ azzurri che, va ricordato, si sono sfilati più volte il primato al coperto in inverno, da Ossama Meslek a Federico Riva, passando appunto per Arese. L’azzurro è ottavo, mentre lì davanti Ingebrigtsen ribadisce la propria supremazia verso Roma (3:29.74 come nessuno al mondo quest’anno), tallonato dal keniano Timothy Cheruiyot (3:29.77). Terzo il francese Azeddine Habz (3:30.80), poi il portoghese Isaac Nader (3:30.84) e uno dei britannici che a Roma non ci sarà, Elliot Giles (3:31.06).

Qui Jacobs 

Un passo in avanti, netto, sostanziale, a una settimana dagli Europei di Roma 2024. Con 10.03 (+0.4) Marcell Jacobs firma il primato stagionale nei 100 metri, in un crono che mancava dall’agosto 2022 (9.95 agli Europei di Monaco di Baviera). Ostrava è dimenticata dopo appena due giorni, è tutt’altro Marcell quello dei Bislett Games rispetto al 10.19 di martedì, e ci sarà tempo prima dei Giochi di Parigi per andare a riprendere il sudafricano Akani Simbine, oggi leader in 9.94 davanti al giapponese Abdul Hakim Sani Brown (9.99). Terza piazza per il camerunense Emmanuel Eseme (10.01). Lo sprinter delle Fiamme Oro è quarto davanti allo statunitense Brandon Hicklin (10.05), sfortunato il britannico capolista europeo stagionale Jeremiah Azu, frenato da un fastidio muscolare a metà gara. “Sono soddisfatto, è tutt’altra gara rispetto a Ostrava - le parole di Jacobs, prima di oggi 10.07 in stagione al Roma Sprint Festival dello stadio dei Marmi - Ho avuto feeling e sensazioni migliori, ma so che posso limare ancora un po’, perché non mi sono sentito al 100% e la fase di transizione non mi è piaciuta tantissimo. Per i primi 90 metri ho pensato soltanto a me stesso, negli ultimi 10 metri mi sono un po’ indurito. Dopo il 10.19 ero spaventato ma il mio allenatore mi ha tranquillizzato parecchio, mi ha fatto capire che è un processo. Europei, Olimpiadi, un passo alla volta. Ora lavoreremo sulla brillantezza. Intanto tra pochi giorni ci potremo divertire a Roma: il pubblico di casa sarà uno stimolo, invitiamo tutti allo stadio Olimpico perché ne abbiamo bisogno. Saremo 116 azzurri, tantissimi: questo fa capire quanto il movimento dell’atletica stia andando bene”.

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