Carrarese La finale playoff non è impossibile. Calabro: "Sereni e concentrati sull’obiettivo"

Il tecnico suona la carica: "Il Benevento è una squadra forte ma se siamo qui è perché lo meritiamo. Vogliamo continuare a fare la mina vagante"

di GIANLUCA BONDIELLI -
1 giugno 2024
Carrarese La finale playoff non è impossibile. Calabro: "Sereni e concentrati sull’obiettivo"

Carrarese La finale playoff non è impossibile. Calabro: "Sereni e concentrati sull’obiettivo"

A novanta minuti da una possibile finale playoff ecco le parole del tecnico della Carrarese Antonio Calabro.

Che Benevento si spetta e che Carrarese servirà per qualificarsi?

"Mi aspetto lo stesso atteggiamento da entrambi. Anche qui il Benevento ha dato conferma di essere una squadra forte e per questo la nostra prestazione assume ancor più valore".

E’ una gara più difficile da preparare a livello tattico o psicologico?

"Non ho difficoltà con questi ragazzi perché sono molto concentrati. Li vedo sereni, convinti e tatticamente pronti ad affrontare qualsiasi soluzione adotteranno gli avversari con le giuste letture in corsa. Noi abbiamo delle caratteristiche che cercheremo, comunque, di non sconvolgere".

Cosa ne pensa di questa improvvisa attenzione mediatica sulla Carrarese?

"Come gruppo siamo sereni e concentrati sull’obiettivo e non ci facciamo coinvolgere dai discorsi esterni. Ci sentiamo come chi si è intrufolato, senza invito, ad una cena di gala a cui partecipano le squadre più forti. Abbiamo il piacere di esserci e vogliamo continuare a fare la mina vagante".

All’andata avete messo in difficoltà il Benevento con ritmo, pressing e corsa. Avrete la stessa impostazione?

"Se siamo seduti oggi al tavolo del gran gala è perché abbiamo queste caratteristiche oltre che all’organizzazione e alle doti tecniche. Se abbassiamo questa intensità è ovvio che viene fuori la qualità degli avversari".

Si riesce a godere questa doppia semifinale o prevale la tensione?

"Me la sto godendo eccome, alla grande. Sono sereno per il lavoro che stiamo facendo e ho una società alle spalle che mi fa stare tranquillo. E’ una serenità, la mia, che credo traspaia".

Prova solo gioia o anche un pizzico di rivalsa?

"Nessuna rivalsa. Io ho avuto solo un esonero a Catanzaro e poi anni tutti molto positivi. Il nostro mestiere è come una giostra: si sale e si scende. I momenti negativi devono servire come molla per trarre il massimo. Sono contento per la società, per i tifosi, per i giocatori".

Che differenza c’è tra questi playoff e gli altri che ha fatto?

"E’ tutta esperienza che serve anche se sono casi tutti molto diversi fra loro. Col Francavilla siamo usciti agli ottavi a Livorno fra gli applausi davanti a 10.000 tifosi dopo due pareggi con una squadra partita dall’Eccellenza e nonostante tutto qualcuno all’interno ebbe qualcosa da ridire. Col Catanzaro furono playoff anomali. Arrivammo secondi ma per il Covid rimanemmo fermi a lungo e divenne uno svantaggio. Questi a Carrara sono un crescendo di squadra e di entusiasmo della città e dei tifosi".

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