Ciatti, l’uomo delle risalite: "Pistoiese, ecco cosa fare"

Parla il dirigente sportivo che ha riportato in alto l’Aglianese tra il 2015 e il 2022 "La parola d’ordine dev’essere progettualità. Se mi chiamassero? Valuterò".

26 aprile 2024
Ciatti, l’uomo delle risalite: "Pistoiese, ecco cosa fare"

Ciatti, l’uomo delle risalite: "Pistoiese, ecco cosa fare"

"L’unico modo per ricominciare è circondarsi di persone serie e che sappiano fare calcio con trasparenza e progettualità". Semplice a dirsi, probabilmente molto meno a farsi. È questo il diktat attraverso cui deve provare a ripartire la Pistoiese secondo Fabio Ciatti, noto dirigente sportivo della nostra provincia, protagonista dietro la scrivania dell’Aglianese dal 2015 al 2022 (prima come diesse, poi come diggì). La situazione in cui è precipitato il club arancione, e più in generale l’intera città di Pistoia, è di quelle che fanno male e rappresentano probabilmente un punto di non ritorno. "L’esclusione dal campionato è una macchia che rimarrà a lungo – commenta Ciatti – personalemente avrei provato a giocare fino alla fine. Se però si è arrivati a questo punto vuol dire che era veramente impossibile scendere in campo. Il dispiacere da uomo di calcio è grande, anche se più o meno già si sapeva che il finale di questa lunga storia sarebbe stato un disastro".

La stagione che sta per volgere al termine è stata negativa anche per l’Aglianese, seppur ovviamente in modo diverso. "Gli investimenti di inizio anno erano stati importanti – dice Ciatti sulla sua ex squadra – ma si è visto nuovamente come vincere la Serie D, o comunque competere per la vittoria, sia difficilissimo anche con un budget di rilievo. La quarta serie è in assoluto la più complicata e quella in cui è impossibile fare i calcoli perché la prima vince e le altre stanno a guardare".

Quali sono perciò i punti fondamentali per costruire una formazione competitiva in Serie D? Ciatti ha le idee chiare: "Serve conoscere la categoria e i giocatori giusti. In Toscana ci sono moli calciatori validi, ma spesso si vanno a cercare quelli da altre regioni che magari chiedono anche uno stipendio più alto. Ma soprattutto, se si vuole competere nel medio-lungo periodo, serve un progetto solido". La parola ’progetto’ è proprio ciò che è mancato a Pistoia nelle ultime stagioni. Un continuo via-vai di dirigenti e giocatori che non ha mai permesso di instaurare una continuità tecnica e sportiva. Adesso, per il mondo arancione, il futuro è tutto da scrivere e allo stato attuale non è dato sapere quale categoria affronterà la ’nuova’ Pistoiese nella stagione 2024/2025.

Ci sarà da ripartire dal basso, verosimilmente: un percorso di rifondazione che Ciatti conosce bene, avendo contribuito alla risalita dell’Aglianese dalla Prima Categoria fino alla promozione sfiorata in serie C. Insomma, sulla carta un profilo che in un contesto come quello arancione potrebbe essere molto utile: "In questi mesi ho avuto delle chiamate dalla Serie D – racconta – ma nessuna mi ha convinto a pieno proprio per l’assenza di progettualità. Quando mi rimetterò in gioco lo farò in un contesto di programmazione e lungimiranza, con persone serie e dirigenti competenti. Pistoia è una piazza storica, con un tifo che non ha niente a che vedere coi dilettanti ma che meriterebbe palcoscenici diversi. Dopo anni di delusioni la città si merita persone oneste e trasparenti, a prescindere dalla categoria". E se dovesse arrivare una chiamata, chissà... "Sono pronto a valutare ogni proposta – chiude, o meglio apre, Ciatti –. A maggior ragione se legata alla Pistoiese".

Michele Flori

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