Da LeBron a Brady, vincere è un altro sport

Il campione di football nel Birmingham, quello di basket in Liverpool e Milan. Ed Hamilton ci ha provato con il Chelsea e lo United

di DORIANO RABOTTI -
7 agosto 2023
LeBron James

LeBron James

Roma, 7 agosto 2023 – Può anche darsi che la colpa sia della noia, più probabilmente quando hai talmente tanti soldi da non doverti preoccupare, è più facile scegliere come diversificare gli investimenti. E se sei stato o sei ancora uno sportivo, ti viene automatico pensare di restare nel tuo ambiente.

Di sicuro in un mondo che sta continuamente cambiando come quello dello sport business, non ci sono solo gli arabi ad agitare le acque e a cambiare la fisionomia del calcio a livello di proprietari di club. Il fenomeno degli ultimi anni è l’ingresso di alcuni campioni di altri sport nelle società di calcio europee. L’ultimo in ordine di tempo è Tom Brady: dire che sia il miglior giocatore di football americano di tutti i tempi è esercizio ozioso, da discussione al pub. Che sia il più famoso è sicuro, e anche che abbia soldi a palate da spendere, perché dopo il ritiro di qualche mese fa si sta godendo la pensione con i 375 milioni che gli garantisce Fox Sport per commentare la Nfl nei prossimi anni.

Qualche giorno fa Brady, che ha vinto sette volte il Super Bowl e ha un patrimonio netto di 300 milioni di dollari, è entrato come socio di minoranza del Birmingham City, club inglese che milita in Championship, la serie B inglese. Brady sarà presidente del comitato consultivo e fornirà consulenze su salute, nutrizione, benessere, programmi di recupero e marketing.

"Il Birmingham City è un club iconico con tanta storia, far parte dei Blues è un vero onore per me", ha detto Brady, che evidentemente ha già iniziato a lavorare sul marketing..."Ho molto da imparare, ma so alcune cose sulla vittoria, e penso che si trasferiscano abbastanza bene", ha aggiunto. E qui è impossibile dargli torto.

Pochi giorni prima LeBron James, il più grande realizzatore del basket Nba, aveva raccontato la sua passione per il Milan. Gli piace soprattutto il rosso, si direbbe, visto che è entrato anche nella proprietà del Liverpool, qualche anno fa, nel gruppo di investitori famosi legati anche a RedBird, cioè a Gerry Cardinale che controlla il Milan e che con LeBron ha una partnership in un’altra società, la Springhill.

Il vero salto evolutivo sta nella visione puramente finanziaria (resta poi da capire se sia un bene, ma questo è un altro discorso): questi personaggi non investono nei club perché sono appassionati, ma semplicemente perché li ritengono un modo proficuo dove mettere una parte delle loro sterminate finanze. Se ci fosse di mezzo il tifo, per esempio, Lewis Hamilton non avrebbe provato invano ad entrare prima nella proprietà del Chelsea, un anno fa, e poi più recentemente in quella del Manchester United: il campione della Formula 1 non ha mai nascosto di aver sempre fatto il tifo per l’Arsenal...Intanto ha parcheggiato una parte dei suoi soldi nei Denver Broncos, squadra di football americano della Nfl.

Dallo sport vengono l’asso del nuoto Michael Phelps, quello del basket Nba Russell Westbrook e i golfisti Jordan Spieth e Justin Thomas, che si sono presi le quote del Leeds detenute dall’italiano Andrea Radrizzani, oggi patron della Sampdoria.

Altri esempi famosi vengono dal mondo dello spettacolo: gli attori Ryan Reynolds (canadese, famoso per Deadpool) e Rob McElhenney hanno comprato il 100% di un club gallese di quarta divisione, il Wrexham, pagandolo 2,3 milioni di dollari. Ma questo è un caso diverso: ’Welcome to Wrexham’ è diventata una docuserie tv della Fox. L’alter ego meno famoso di Brady è JJ Watt, ex giocatore della Nfl che ha investito nel Burnley: l’ha convinto la moglie Kealia, che ha giocato anche nella nazionale americana di calcio.

C’è anche un Michael Jordan, ma non è quello che volava a canestro: è l’attore Michael B Jordan, famoso per aver interpretato il figlio di Apollo Creed, il pugile rivale di Rocky. Dal dicembre scorso è co-proprietario del Bournemouth in un gruppo guidato dall’americano Bill Foley, proprietario della franchigia della National Hockey League di Las Vegas.

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