Dentro la gara. Scontro diretto. Davanti più Defrel che Mendes
La classifica si esprime chiaramente: quello di oggi è uno scontro diretto. Vincere vorrebbe dire ambire, commettere un passo falso...

Issiaka Kamate, in prestito dall’Inter
La classifica si esprime chiaramente: quello di oggi è uno scontro diretto. Vincere vorrebbe dire ambire, commettere un passo falso significherebbe continuare a vivere nel timore di rimanere coinvolti in questioni pericolose. Il Modena è di fronte ad un bivio.
Nel bel mezzo del mercato, nel quale Abiuso ha scelto di giocarsi una chance alla Sampdoria e il giovanissimo Kamate di mettersi in discussione nella realtà canarina, in prestito dall’Inter (ieri l’ufficialità, in foto). Ci sarà nuovamente Seculin nello spogliatoio ed in panchina, profilo che darà quel qualcosa in più dal punto di vista dell’esperienza.
Torniamo all’attualità. Il ballottaggio più interessante riguarda il ruolo di attaccante. Defrel sembra un passo avanti rispetto a Mendes, per quelle stesse motivazioni che avevano spinto Mandelli a scegliere il francese anche a Cremona. Ovvero la bravura nello stretto, nel gioco tecnico con Palumbo e Caso e nel creare lo spazio. Contro un avversario che fa del possesso la sua prima arma ma che non ha nella puntigliosità difensiva la prerogativa principale, riutilizzare Defrel avrebbe senso.
Dietro torna Cauz nel terzetto con Zaro e Dellavalle, lo sfortunato Ponsi non recupera. Poche modifiche, dunque, sugli esterni con Di Pardo e Cotali confermatissimi e Gerli e Santoro in mezzo.
Dall’altra parte il Modena troverà una formazione che in trasferta male non fa, anzi. Sette punti nelle ultime cinque, bottino forse non entusiasmante sulla carta ma andando ad analizzare le prestazione si nota una squadra impavida, sbarazzina e piuttosto volenterosa, caratteristiche che solitamente mettono in difficoltà il Modena ma che presentano una gara aperta anche allo spettacolo.
In attesa di puntellare il mercato (Abiuso verso la Sampdoria) i canarini devono pensare a ritrovare una vittoria che manca da un mese e mezzo. Parole che suonano retoriche ma è così: è un bivio.
Alessandro Troncone
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