Douglas La Effe piange l’eroe dello scudetto 2005

Morto a 44 anni per problemi di salute Ruben, nella storia della Fortitudo per il tiro da 3 contro Milano. "Per sempre nei nostri cuori"

di FILIPPO MAZZONI -
27 aprile 2024
Douglas La Effe piange l’eroe dello scudetto 2005

Douglas La Effe piange l’eroe dello scudetto 2005

Lutto Fortitudo è scomparso Ruben Douglas. Se ne è andato nei giorni scorsi uno di quei giocatori che hanno fatto la storia della Effe. La conferma della triste notizia, arrivata solo nelle ultime ore sotto le Due Torri, è arriva dallo stesso fratello Ramon ed è stata riportata nel comunicato rilasciato dal club. Aveva 44 anni, Rubén Enrique Douglas, è scomparso in Costa Rica dove risiedeva per l’improvviso aggravarsi di un problema di salute. Un solo intenso, bellissimo anno in Fortitudo, è bastato a consacrarlo come uno degli idoli della Fossa. Era la stagione 2004-05, in panchina a guidare la Effe c’era coach Jasmin Repesa. A portare a Bologna Douglas è Zoran Savic, anch’egli sconvolto dopo essere stato raggiunto dalla notizia della scomparsa.

Douglas è un esterno con gran tiro da fuori che confermerà appunto anche nella finalissima con l’Olimpia.

Quella Fortitudo è entrata nella storia, arrivando in finale scudetto proprio con Milano e trionfando sul parquet del Forum di Assago grazie a una tripla incredibile a fil di sirena di Ruben Douglas. Uno scudetto deciso dall’instant replay e che consegnò alla Fortitudo il suo secondo storico tricolore. Smodis, suo compagno di allora, raccontò quel canestro subito dopo la vittoria dicendo che solo un matto poteva fare quello che aveva fatto Douglas. Era il 16 giugno del 2005 e quel tiro fece del "serpentaro", amante dei serpenti (teneva in casa un pitone sotto teca), l’eroe di quella finale e di quello storico tricolore dei biancoblù. A Douglas bastò un solo anno per entrare nel cuore della Fortitudo e per farne un giocatore icona. Cinque anni fa, nel 2019, quando tornò in città per il 14° anniversario dalla vittoria tricolore, fu accolto da un vero e proprio bagno di folla.

"Ricordare quello scudetto è ancora oggi una grandissima emozione – dichiaro allora Douglas –. Mi fa piacere essere rimasto nel cuore della gente così come i tifosi della Fortitudo sono entrati nel mio, quello fu un anno fantastico e credo non ripetibile". Lui e il suo canestro sono entrati nel cuore della Effe e dei suoi tifosi che lo avrebbero voluto accogliere di nuovo in questi mesi rinverdendo un feeling che non si è mai interrotto. Douglas si informava infatti con regolarità dei risultati della Effe e aveva pianificato un suo ritorno a breve in Italia, come ricorda nel suo toccante comunicato la stessa Fortitudo, la prima a rilanciare la tragica notizia. Uno straziante comunicato e un ricordo sentitissimo. "Per sempre nei nostri cuori. Per sempre nella nostra storia", termina la nota, dando voce a quello che è il sentimento di tutto un popolo che ama visceralmente la sua squadra e i suoi giocatori e che negli ultimi mesi ha dovuto fare i conti con la perdita di chi, come Charles Jordan, Cedro Hordges e Franz Arrigoni, in campo ha fatto la sua storia.

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