Fabrizio Amicabile corre 700 km per la ricerca sulle malattie degenerative

L'ultramaratoneta Fabrizio Amicabile affronta la "Run for Sla" per sensibilizzare sulla ricerca e assistenza alle malattie degenerative.

di MASSIMO SELLERI
19 aprile 2025
Fabrizio Amicabile si allena duramente per l’impresa in programma in agosto

Fabrizio Amicabile si allena duramente per l’impresa in programma in agosto

di Massimo Selleri

Prestare le proprie gambe a chi non può o non potrà più muoverle. E’ la nuova sfida dell’ultramaratoneta e runner solidale Fabrizio Amicabile che dal 23 agosto al 13 settembre correrà la "Run for Sla", un percorso di 700 chilometri da Venezia a Bruxelles, diviso in 12 tappe. Lo scopo è quello di convincere il parlamento europeo a erogare più fondi per la ricerca, la cura e l’assistenza di chi tutti giorni deve fare i conti con una malattia degenerativa del sistema nervoso.

"La corsa è stata la mia terapia – racconta Amicabile – e ora vorrei che diventasse motivo di speranza per chi è malato. E’ una condizione che purtroppo conosco molto bene. A causa di una brutta caduta alla scuola materna, ho iniziato a soffrire di crisi epilettiche. Erano attacchi improvvisi e l’unica cosa che potevo fare era correre in mezzo ai campi. Lì se cadevo non mi succedeva nulla: non ero un pericolo né per me né per gli altri. Questo problema alla fine è diventato motivo di esclusione.”.

Perché?

"In cortile non potevo giocare a nascondino con i mei coetanei e a scuola ero quello che correva più forte, ma vista la situazione non potevo mai partecipare ai Giochi della Gioventù perché nessuno si prendeva la responsabilità, per questo oggi capisco bene In realtò un malato potrebbe fare tante cose, ma spesso non gli sono consentite solo perché non c’è abbastanza conoscenza della materia. Anche quando le mie crisi smisero di ripresentarsi su di me aleggiavano sempre i pregiudizii. A 18 anni ho avuto il mio ultimo attacco, ma nonostante fossi guarito il consiglio era quello di continuare a svolgere una vita piatta, limitando le emozioni. Il mio carattere testardo, però, mi ha portato a fare quelle cose che si pensava non fossero possibili".

Con questa corsa cosa si propone?

"Intanto di incontrare persone che mi accompagnino durante il tragitto, anche solo per un chilometro, perchè queste sfide non si vincono mai da soli. Questa iniziativa vuole dare pubblicizzare anche una raccolta fondi portata avanti da me e da club dei Lions italiani ed esteri sulla piattaforma GoFundMe. Quello che ci sarà donato verrà devoluto al Centro Clinico NeMO di Gussago, in provincia di Brescia, per costruire delle camere per le persone con malattie neuromuscolari, come la Sla, la Sa e lediverse distrofie muscolari"

Lei è nato nel 1960 e porta avanti due attività commerciali. Come si prepara ad una corsa come questa?

"Sono seguito da Giacomo Spazzini, il fondatore di Gs Loft, un centro d edicato al benessere del corpo e della mente, che si è appassionato fin da subito a questa sfida, decidendo di seguirne personalmente la preparazione atletica. Per affrontare tre settimane di corsa intensa, con tappe giornaliere tra i 30 e i 60 chilometri, è stato sviluppato per me un programma di allenamento su misura. L’ultramaratona la conosco bene, tanto che è mio il record da Guinness nel giro del Lago di Garda: quasi 150 km in poco più di 17 ore ".

Chi l’accompagherà?

"Al mio fianco ci sarà un team di esperti medico sportivi e nutrizionisti, professionisti e tecnici, istituzioni e associazioni sportive nazionali come il Coni e l’Asi e alcuni volontari. Un gruppo di amici preparato che mi affianca e mi sostiene".

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