Fortitudo vs Unieuro: Riccardo Bolpin pronto per il derby al PalaDozza

Riccardo Bolpin, ex guardia di Forlì, si prepara per il derby contro Unieuro al PalaDozza. Sfida cruciale per entrambe le squadre.

di STEFANO BENZONI
13 dicembre 2024
Riccardo Bolpin è alla seconda stagione a Bologna dopo le due in biancorosso

Riccardo Bolpin è alla seconda stagione a Bologna dopo le due in biancorosso

Nella Fortitudo rivale dell’Unieuro domani al PalaDozza, uno dei giocatori più positivi e continui è Riccardo Bolpin. L’ex guardia di Forlì – dal 2020 al 2022 –, sta segnando 10.6 punti con 4.3 assist di media con il 48% da due, il 39% da tre e il 92% ai tiri liberi.

Bolpin, che ricordi ha delle due stagioni a Forlì? "Mi sono trovato molto bene in due anni intensi in un ambiente caldo ma che ho lasciato con qualche rimpianto soprattutto per come è finita la prima stagione".

Cosa accadde in quello stregato playoff contro l’Eurobasket? "Cominciammo ad avere un calo fisico e mentale già nella fase a Orologio e questo ci tolse un po’ di fiducia. In più ci fu l’appannamento di Roderick, il nostro miglior giocatore, che nei playoff faticò e noi ne risentimmo".

Dopo aver lasciato Forlì, una stagione a Chiusi e poi oggi seconda annata in Fortitudo. "Fin dall’arrivo mi sono reso conto di essere in un club storico con una tifoseria unica in Italia. Questo da un lato ti esalta, ma dall’altro ti responsabilizza e ti spinge a dare sempre qualcosa di più".

L’anno scorso avete disputato un’ottima annata, quest’anno invece state andando a singhiozzo. Come mai? "Abbiamo iniziato bene vincendo la Supercoppa, poi purtroppo siamo stati sempre molto incostanti iniziando una partita bene e finendola male o viceversa. Siamo stati poco cinici e troppo soft a livello mentale. Poi ci sono stati gli infortuni che ci hanno colpito. Non sono una scusante ma un dato di fatto soprattutto per un nuovo allenatore come Cagnardi".

Può ripercorrere cos’è successo? "Siamo partiti con Panni che è stato costretto a saltare tutta la preparazione e senza Aradori. Poi si è fatto male Cusin, poi abbiamo perso Sabatini, ora l’ultimo è stato Menalo. Per noi è stato un continuo adattarci a nuove situazioni e a nuovi equilibri. Però è anche vero che abbiamo perso alcune partite che avremmo potuto e dovuto vincere".

Ora è tornato Caja. È sempre quello che avevate lasciato a giugno? "Il solito. Un allenatore molto aggressivo sportivamente parlando, che ti chiede sempre di dare il massimo e di tenere altissima la concentrazione. Con noi veterani dà per scontato diverse cose, mentre pretende qualcosa di più dai nuovi che l’anno scorso non erano con lui. L’ho ritrovato molto bene e sono felice che sia tornato".

Con Caja in panchina tre vittorie di fila, poi sconfitta a Piacenza. Cos’è successo? "Forse abbiamo sottovalutato l’avversaria e siamo partiti male. Molti meriti a Piacenza, ma anche non pochi demeriti nostri".

Domani sera c’è il derby contro Forlì che non vince al PalaDozza da 11 anni... "Speriamo non si sblocchi proprio sabato! Per noi il derby arriva al momento giusto perché ci vogliamo rifare. Forlì è una squadra tosta, costruita per vincere che ha avuto anche lei qualche alto e basso ma che è sempre pericolosissima. Chi vincerà avrà di certo una bella spinta emotiva per proseguire".

Cosa teme di più dell’Unieuro? "È guidata da un coach molto preparato, con giocatori di talento, lunghi molto forti e che sanno fare tante cose, esterni di alto livello e un Harper che se si accende è immarcabile".

Che gara sarà? "Magari finirà 100-98, ma la vedo come una partita a basso punteggio, dominata dalle difese sugli attacchi e che non credo finirà con un margine ampio".

Dove si deciderà? "In difesa, a favore di chi commetterà meno errori. Sarà importante imporre la propria fisicità e saranno fondamentali i dettagli. Così come il controllo dei rimbalzi. Forlì ha ottimi rimbalzisti e noi dovremo stare molto attenti".

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