"Giocatori più presenti nella città". Magi disegna la Vuelle del futuro

Il club manager vuole riavvicinare la prima squadra ai tifosi. E dice: "La società può formare anche dirigenti"

18 luglio 2024
"Giocatori più presenti nella città". Magi disegna la Vuelle del futuro

"Giocatori più presenti nella città". Magi disegna la Vuelle del futuro

Dopo nove anni da team manager, Matteo Magi fa un altro step all’interno della Vuelle: come cambia il suo ruolo, fra l’altro inedito rispetto al passato? "Sarò club manager, una figura di raccordo fra le varie aree cercando di coinvolgere maggiormente nelle iniziative societarie quella sportiva, che spesso fa vita più separata: quindi eventi, marketing e comunicazione. Insomma far sì che le esigenze degli sponsor, dei tifosi, del settore giovanile siano più conciliabili con quelle della prima squadra. Vorremmo ampliare la presenza dei giocatori all’interno della città e non solo: le nostre società satellite, e sono tante, hanno fame di contatti reali con la Vuelle".

Il compito di team manager passa così ad Alfredo Iannetti: abbassare l’età media dello staff è un buon segnale per il futuro?

"Ritengo di sì, anche se giovane non significa sempre inesperto. Io ho 33 anni e lavoro in Vuelle da quasi un decennio, anche Iannetti ha tanti compiti in seno alla società da tanto e Giovanni Bruscia, che si occupa della comunicazione, era già con noi da anni prima di prendere l’eredità da Elio Giuliani. Alfredo farà quello che facevo io, occupandosi della logistica e organizzazione, ma limitatamente alla prima squadra. E naturalmente avrà tutto il mio supporto".

Fra i compiti di un club, quindi, c’è anche quello di crescere dirigenti e non solo giocatori e tecnici?

"Penso sia una buona cosa: la volontà per il futuro è di gettare le basi anche a livello dirigenziale. La società fa un investimento su di noi, compreso Nicola Dolci che è il prolungamento del presidente ed è già stato elogiato da Sacripanti per la rapidità con cui ha tenuto i contatti con Valli, permettendoci di firmare giocatori per i quali era vitale avere anche qualche ora di vantaggio sugli altri. Fare il dirigente sportivo è una bella strada, per i ragazzi pesaresi può essere una prospettiva di lavoro. Mi sembra interessante il fatto che da due anni si svolga nella nostra città un corso di Basketball Management organizzato dall’Accademia dello Sport".

Come vedi questo gruppo con otto italiani e due soli stranieri?

"Le dinamiche saranno molto diverse, prevedo un gruppo più solido tenuto conto che mettere insieme più culture è sempre complicato, mentre in A2 gli stranieri sono solo due, quindi dovranno essere aperti, pronti a calarsi nel contesto cittadino. In serie A si tende a fare il gruppetto americano, in questo caso è impossibile".

Dal punto di vista tecnico, invece, che squadra sta venendo fuori?

"Ancora manca l’ultimo pezzo ma l’esperienza dei giocatori e la loro carriera ci dice che comunque la nostra sarà una squadra competitiva. Molti hanno fatto la serie A e anche l’A2, spesso vincendola. In più siamo guidati da un allenatore con grande esperienza. Io sono fiducioso".

Elisabetta Ferri

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