Grande Modena A Napoli una vittoria morale

La resa ai rigori in Coppa Italia non cancella le occasioni più nitide costruite, l’aver annullato Kvaratskhelia e l’abnegazione collettiva

di ALESSANDRO BEDONI -
12 agosto 2024
Grande Modena A Napoli una vittoria morale

La resa ai rigori in Coppa Italia non cancella le occasioni più nitide costruite, l’aver annullato Kvaratskhelia e l’abnegazione collettiva

Va bene. A costo di cadere nella banalità, si potrebbe anche dire che una partita non fa una stagione così come una rondine non fa primavera. Esauriamo così lo scontato ma in fondo efficace paragone, tanto per ricordare quel successo di due anni fa in Coppa con il Sassuolo che aveva fatto frettolosamente alzare un po’ a tutti l’asticella delle aspettative del campionato. Qualcuno, dopo la bella e coraggiosa prova dei gialli al ’Maradona’, potrebbe quindi predicare prudenza, esercizio che in fondo non è che faccia mai troppo male.

Eppure, con gli scongiuri del caso, la gara persa soltanto ai rigori con il Napoli ci consegna una buona porzione di sano ottimismo, per più di un motivo. Intanto la non casualità di un risultato, il pari alla fine dei novanta minuti, figlio certamente non di un atteggiamento rinunciatario ma, per dirla alla Pierpaolo Bisoli, soprattutto di una grande lucidità nei momenti di sofferenza. Perchè se è vero che se la percentuale del possesso palla premia decisamente i napoletani, lo è altrettanto che la truppa di Conte, pur arrembando soprattutto nel secondo tempo, non è praticamente mai riuscita a trovare occasioni pulite e a mettere in ambasce l’organizzazione difensiva predisposta dal tecnico di Porretta. E, non va dimenticato, che se c’è stata una squadra che al Maradona è andata più vicina alla segnatura quella è stata il Modena, con le due conclusioni del primo tempo dell’enfant du pay, galvanizzato dall’aria di casa, Antonio Palumbo, la seconda delle quali stampata sulla traversa con un Meret modello statua di sale.

Ma al di là degli episodi, le considerazioni positive vanno tutte ricercate nell’atteggiamento. Ad esempio nell’abnegazione di Santoro e Magnino, con quest’ultimo che ha fatto vedere ancora una volta la sua duttilità, chiedere per informazioni a Kvaratskhelia che si è trovato costantemente ingabbiato. Della serie, avviso ai naviganti e al ds Catellani, la ricerca di un terzino destro (che comunque serve), sia pure con l’infortunio di Ponsi, può essere effettuata senza fretta e nel modo più ponderato possibile. Ma è stata tutta la squadra comunque a rispondere bene, dando anche contro una corazzata quella grande impressione di solidità che si era vista già a Fanano. E, nel sottolineare anche la gara di Gliozzi, forse passata sotto traccia ma degna dei migliori western della serie ‘Ringo contro tutti’, ecco che, sia pure con la sopracitata prudenza, c’è da essere ottimisti. Da sabato prossimo, siamo d’accordo, il campionato racconterà storie diverse e la famosa lucidità nella sofferenza che predica Bisoli sarà sottoposta ad altre prove, ma allo stesso tempo non va dimenticato che a questo Modena stanno ancora mancando pedine importanti per completare il puzzle. E non parliamo di un laterale destro che non c’è ancora, ma di tasselli di grande importanza che per motivi fisici sono ancora fermi ai box ma che stanno per rientrare a cominciare da Fabio Gerli, che da questa settimana lavorerà a pieno titolo con il gruppo. Ma soprattutto arriveranno presto, oltre ad un Alberti tutto da scoprire, altre due pedine importanti del reparto offensivo, leggi Pedro Mendes e Defrel, vedremo se uno dei due sarà convocabile per Bolzano. E con il puzzle di Bisoli completo in ogni tassello, chissà che la rondine vista sul golfo di Napoli non faccia davvero primavera.

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