Greggio e Zanella liberi di volare. La Coppa del Mondo è un trionfo

I due azzurri, dopo le polemiche degli anni scorsi, hanno conquistato la finale nel volteggio a Basilea

di PAOLO MANILI -
15 gennaio 2024

La vittoria nel "pas-de-deux" di Rebecca Greggio e Davide Zanella nella finale della Coppa del Mondo di volteggio, ieri a Basilea, è stata un capolavoro di forza, stile e armonia. E anche di carattere, perché oltre al sapore di un successo sul tetto del mondo ha anche il profumo inebriante della rivalsa. La formidabile coppia Greggio-Zanella, che gareggia sul 13enne grigio italiano Orlando Tancredi, tenuto alla longia dalla esperta veterana Claudia Petersohn, aveva già conquistato il bronzo agli Europei di Herning 2022, ma l’anno scorso è incappata in una stagione dove è andato tutto storto.

Prima non hanno potuto, per motivi burocratici, volare negli Usa per la finale della Fei World Cup dove erano considerati unanimemente i favoriti. Poi agli Europei di Flynge, in Svezia, vennero squalificati dalla presidente di giuria con un comportamento tanto vergognoso e inaccettabile – i fatti sono ben noti – da suscitare polemiche e proteste (anche una durissima nota della nostra Federazione) che indussero la Fei a indire una riunione sull’accaduto per migliorare i regolamenti. Ora la vittoria di Basilea rende onore al merito: i due azzurri hanno dominato entrambe le prove previste e chiuso con il punteggio complessivo di 8.596.

La conquista di questa finale di World Cup consacra, se ancora ce ne fosse bisogno, lo spessore non solo dei due atleti padovani (23 anni Rebecca, di Abano Terme, 25 Davide, di Camposampiero) e della loro estrosa coach e "longeuse" Claudia Petersohn (di origine tedesca, veterinaria, moglie di Roberto Facini, chitarrista della band di Riccardo Fogli), ma anche quello di tutto il volteggio azzurro, che sta conoscendo una nuova, smagliante stagione dopo quella gloriosa della purititolata Anna Cavallaro, di Lorenzo Lupacchini e Sara Stopazzini. I due neo-campioni si allenano al centro ippico I Prati di Vigonza, presso Padova, diretto dalla stessa Petersohn e dal tecnico Emanuele Righetto.

Considerando che la Cavallaro è di Verona si può dire che il Veneto sia la nostra regione "d’eccellenza" di questa relativamente giovane ma blasonata disciplina.

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