Grifo, avanti nel silenzio. Serve una svolta subito
Formisano resta al suo posto, il nodo però non può essere il contratto lungo
La società di Javier Faroni, attualmente in Argentina al pari del suo consigliere Triulzi, non prende provvedimenti di alcun tipo dopo la seconda sconfitta casalinga del Perugia e un trend che fa preoccupare.
Un mese di lavoro, lasciano intuire, è troppo poco per poter cambiare le carte in tavola, soprattutto ci sono situazioni che avrebbero la precedenza. Ma l’ambiente vuole risposte: perché il credito importante di cui ha goduto la società solo per aver rilevato il club da Massimiliano Santopadre, rischia di esaurirsi in fretta. Tra le questioni più calde c’è la posizione di Alessandro Formisano: il tecnico resta alla guida del Perugia nonostante i risultati deludenti della squadra biancorossa. L’allenatore del Grifo in alcune circostanze ha avuto attenuanti importanti, ma il club è stato fino ad ora piuttosto latitante sul piano sportivo. Questione di priorità, che per la società argentina, fanno sapere, sono altre. Di sicuro non può essere il lungo contratto del tecnico del Perugia a frenare gli interventi, visto che Formisano per avere l’opportunità di guidare il Grifo dall’inizio, al suo primo impiego tra i grandi, e per ringraziare la società per la fiducia ha accettato un compenso piuttosto basso per la categoria. La somma del triennale stipulato con la precedente gestione, quella di Massimiliano Santopadre, è più o meno il contratto di un anno di un allenatore di serie C. Quindi se la società intedesse prendere provvedimenti non si troverebbe certo ad affrontare una spesa eccessiva. Il fatto che nulla cambi, quindi, può avere due spiegazioni: fiducia totale nei confronti del tecnico oppure attenzione, in questa fase, a questioni che esulano dal campo di gioco. A prescindere da quale sia la risposta, serve un’inversione di rotta immediata. Vedere il Perugia nel limbo della serie C è mortificante.
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