Il personaggio. Moise precoce in tutto. Potenzialità infinite

Moise Kean, giovane talento del calcio italiano, ha collezionato record e successi ma anche momenti di difficoltà legati a comportamenti impulsivi. Dopo esperienze in Italia e all'estero, ora si prepara per una nuova sfida con la Fiorentina, mostrando segni di maturità e cambiamento.

28 giugno 2024
Moise precoce in tutto. Potenzialità infinite

Moise precoce in tutto. Potenzialità infinite

La fama spesso lo ha preceduto. Moise Kean è così. Precoce in tutto. Nei gol e nei comportamenti. Spesso non sono andati di pari passo. Innegabile che abbia battuto diversi record, restano scritti nella storia. Primo calciatore nato nel 2000 a esordire in Serie A e in Champions League. Di più. Primo della sua annata ad andare a segno in uno dei massimi campionati europei. Siamo a cavallo tra il 2016 e il 2017, quando Moise non è nemmeno maggiorenne. Si parla di lui come il futuro centravanti della Nazionale. Non c’è alcun dubbio. Gli anni dell’oratorio salesiano alle spalle, la convinzione di poter diventare un top arrivata forse anche troppo presto. Quando non si ha la possibilità di gestire successo e denaro. A meno che tu non abbia piedi saldi a terra e zero grilli per la testa. Non è il caso di Kean, esuberante un po’ più del normale. Nemmeno la proverbiale rigidità bianconera riesce a farlo camminare sui giusti binari. Kean è un treno impazzito: in campo va veloce, ma qualche volta deraglia.

L’annata di Verona lo consegna definitivamente a un destino da grande. L’Hellas retrocede, ma nonostante un infortunio agli adduttori si capiscono bene le potenzialità. Tipo il 28 gennaio 2018, quando la squadra di Pecchia sbanca il Franchi per 4-1 con una sua doppietta (la prima in carriera). Lui si gode l’ennesimo record negli spogliatoi mentre fuori dallo stadio infuria la contestazione contro i Della Valle. Un’altra storia. Quel campionato gli vale il ritorno alla Juventus. Stagione ben fatta, 7 gol che aiutano a vincere lo Scudetto. L’estate successiva (siamo nel 2019) passa all’Everton per 30 milioni di euro. Ambientamento difficile, carattere sempre un po’ così. Nemmeno l’arrivo di Ancelotti riesce a sbloccarlo. La stagione successiva arriva la chiamata del PSG. E in Francia esplode a suon di gol, che alla fine saranno 17. A ottobre 2020 ennesimo record. Diventa il calciatore italiano più giovane a segnare un gol in Champions alla sua prima presenza da titolare, superando il precedente record di Alessandro Del Piero. Torna alla Juventus, prima in prestito e poi a titolo definitivo. Un paio di stagioni così così con 5 e 6 gol in campionato. Da comprimario fa fatica, l’annata scorsa è stato spesso fermato dal Var. Gol buoni 0. Adesso una nuova sfida all’orizzonte, probabilmente in maglia viola. Da un anno è padre del piccolo Marley. Lo descrivono cambiato e maturo. Le potenzialità non mancano, forse adesso c’è anche altro. E in tanti lo sussurrano in queste ore... "Se gioca con la testa è il miglior attaccante italiano".

Alessandro Latini

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