In marcia per difendere gli ori. Palmisano e Stano, atletica al via. Mei: "Da noi almeno 6 medaglie»

È il giorno della 20 km: subito in gara le stelle azzurre. Il dt La Torre: "Non possiamo nasconderci". Da Fabbri a Battocletti, l’ottimismo e la carica del presidente Fidal: "Ma non mi sbilancio sui metalli".

di LEO TURRINI -
1 agosto 2024
Palmisano e Stano, atletica al via. Mei: "Da noi almeno 6 medaglie"

È il giorno della 20 km: subito in gara le stelle azzurre. Il dt La Torre: "Non possiamo nasconderci". Da Fabbri a Battocletti, l’ottimismo e la carica del presidente Fidal: "Ma non mi sbilancio sui metalli".

dall’inviato

Parigi

C’era una volta un fumetto Marvel intitolato “I Difensori”. I super eroi erano chiamati a tutelare le conquiste dell’umanità. Per l’atletica azzurra, la… Difesa comincia oggi. All’ora della colazione, dalle 7 in poi. Intorno al Trocadero, zona Torre Eiffel, marciano maschi e femmine, sui 20 chilometri. E Antonella Palmisano e Massimo Stano mettono in palio i titoli conquistati a Tokyo. Il presidente federale Stefano Mei li accompagna alla partenza con la forza dell’ottimismo: "Sono i campioni in carica, sono tra i leader della nazionale più forte di sempre. Non parlo del metallo delle medaglie, ma l’atletica ne conquisterà minimo sei". Inshallah, direbbe Stano, che è di fede musulmana.

Lei. Ma partiamo da Antonella, fresca regina d’Europa. La trentaduenne tarantina sta bene, è stata raggiunta dal marito nella Ville Lumiere. Ha dimenticato gli acciacchi fisici. Racconta così l’emozione della vigilia: "Sono più consapevole e ho ambizioni molto alte, non mi pongo limiti, voglio confermarmi. Le rivali? La peruviana Kimberly- Garcia, la spagnola Maria Perez, l’australiana Montag e ci metto almeno una cinese. Ma sul podio si sale solo in tre…".

Lui. L’avvicinamento di Stano all’evento è stato più complicato. Considerarlo favorito, beh, oggettivamente è un po’ troppo. E il diretto interessato lo sa.

"Onestamente mi sono aggrappato con le unghie ai miei desideri. Fino a punto questa Olimpiade è stata a rischio, mi sono detto che ci sarei venuto solo se competitivo. Sinceramente, ho una condizione discreta, non eccellente, vediamo che succede. Ma a bordo strada ci saranno mia moglie e i mie bambini. Questo mi darà una spinta in più. Voglio godermi ogni metro della gara, marciare davanti alla Torre Eiffel non capita mica tutti i giorni".

Noi, America. Vedremo e vedrete, intanto la famiglia azzurra dell’atletica si specchia nei suoi sogni. Ha detto il dt La Torre: "Beh, non possiamo più nasconderci, la marcia subito spero ci darà inerzia favorevole".

E Nadia Battocletti, l’euroregina sui 5 e 10 mila: "A Tokyo feci un settimo posto, ma qui ci arrivo con carica diversa, sono realista ma entusiasta".

Ah, a proposito di entusiasmo beccatevi questa. "Tra piste e pedane l’alternativa all’America siamo noi". Bum: comunque, Simonelli, il folletto geniale dei 110 ostacoli l’ha detto sul serio.

Un filo più pacato Leo Fabbri, l’adorabile gigante del peso: "La mia stagione fin qui è stata bellissima ma tutto dipende da sabato. Il grande Crouser mi fa i complimenti ed è roba da brividi, lui non è mai stato battuto da un Europeo. Sabato sera sarà una gara diversa, non posso azzeccare un lancio solo. Io emotivo? Mi aiuta uno psicologo per migliorare come persona e come atleta. Noi gli anti Usa nell’atletica? E perché no?".

Questi mica ci fanno. Ci credono.

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